L’Unione Europea ha aperto una procedura di infrazione contro il Regno Unito su Brexit

(AP Photo/Matt Dunham, File)
(AP Photo/Matt Dunham, File)

L’Unione Europea ha aperto una procedura di infrazione contro il Regno Unito per una presunta violazione del protocollo che regola lo status dell’Irlanda del Nord dopo Brexit.

La decisione è arrivata dopo che il 3 marzo il Regno Unito aveva annunciato che avrebbe prolungato unilateralmente il periodo di transizione, iniziato l’1 gennaio 2021. Durante questo periodo, è previsto che fra Gran Bretagna e Irlanda del Nord rimangano in vigore misure provvisorie più morbide sui controlli delle merci rispetto a quelle definitive, che in teoria dovevano attivarsi l’1 aprile 2021. «In pratica [i britannici] stanno dicendo alle parti interessate di non applicare un accordo internazionale», ha detto un funzionario europeo al Financial Times.

In base all’accordo su Brexit, l’Irlanda del Nord rimarrà anche in futuro nel mercato comune europeo e nell’unione doganale, in modo da evitare la costruzione di una barriera fisica con l’Irlanda. La permanenza dell’Irlanda del Nord comporta però molti nuovi controlli e pratiche burocratiche per le merci in arrivo dal resto del Regno Unito, che hanno già causato parecchi disagi alle aziende nordirlandesi.

In teoria il primo di aprile dovevano entrare in vigore le misure definitive che avrebbero introdotto un numero ancora superiore di controlli e ostacoli burocratici. Il governo del Regno Unito però ha deciso di prolungare il periodo di transizione fino alla fine di settembre, spiegando di averlo fatto per rendere più semplice la transizione per le aziende nordirlandesi.

L’apertura di una procedura di infrazione prevede che nelle prossime settimane il Regno Unito possa difendersi dalle accuse della Commissione. Se la controversia non sarà risolta con un compromesso, sarà necessario l’intervento della Corte di giustizia europea. Il governo britannico si è difeso spiegando di considerare la propria decisione «parte di un’applicazione progressiva e in buona fede del protocollo».