La giunta militare birmana ha accusato Aung San Suu Kyi di aver accettato un pagamento illecito di 600mila dollari e 11 kg di oro

Una manifestazione per la liberazione di Aung San Suu Kyi, a Mandalay, in Myanmar. (AP Photo)
Una manifestazione per la liberazione di Aung San Suu Kyi, a Mandalay, in Myanmar. (AP Photo)

La giunta militare al governo in Myanmar ha presentato nuove accuse contro Aung San Suu Kyi, la leader birmana arrestata a inizio febbraio durante il colpo di stato con cui l’esercito aveva preso il potere nel paese. Un portavoce dell’esercito ha detto che Suu Kyi avrebbe accettato un pagamento illecito di 600mila dollari (circa 500mila euro) e più di 11 chilogrammi d’oro. Ha anche accusato l’ex presidente Win Myint e diversi ministri del governo uscente di corruzione e di aver fatto pressioni sulla commissione elettorale perché non registrasse le segnalazioni di brogli fatte dai militari.

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Aung San Suu Kyi è agli arresti domiciliari in una località sconosciuta dal giorno del colpo di stato: pochi giorni fa era già stata accusata di aver violato una legge sulle restrizioni delle importazioni, una legge sulla gestione dei disastri naturali e di aver pubblicato informazioni che “potrebbero causare paura o allarme”.