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  • Domenica 7 marzo 2021

La finta opposizione politica in Russia

Messa in piedi dal regime di Putin per indebolire quella vera: succede da tempo, e si sta ripetendo anche in vista delle elezioni parlamentari di settembre

Ksenia Sobchak fotografata nel 2018 durante un incontro a Washington (Win McNamee/Getty Images)
Ksenia Sobchak fotografata nel 2018 durante un incontro a Washington (Win McNamee/Getty Images)

Da molti anni il presidente russo Vladimir Putin cerca di delegittimare in tutti i modi Alexei Navalny, il suo principale oppositore, noto soprattutto per le inchieste sulla corruzione del regime. Tra le altre cose, Putin non ha quasi mai pronunciato il nome di Navalny in pubblico, per evitare di legittimare il suo status di oppositore, e a inizio febbraio un tribunale di Mosca ha condannato Navalny a tre anni e mezzo di carcere per violazione della libertà vigilata, con una sentenza considerata praticamente da tutti motivata politicamente.

L’ultimo tentativo di Putin per delegittimare Navalny, e indebolire il movimento che lo appoggia, è stato quello di creare un partito di opposizione “fasullo”, nel tentativo di attirare i voti degli scontenti del regime più moderati e ridurre il bacino dei consensi nei confronti di Navalny: il partito si chiama Popolo Nuovo ed è stato fondato l’anno scorso dall’imprenditore Aleksei Nechayev, proprietario di un’azienda di cosmetici.

Nechayev ha adottato alcuni degli slogan anti-corruzione resi popolari da Navalny, e ha parlato della necessità di cambiare qualcosa in Russia, altro tema trattato spesso dal principale oppositore di Putin (Nechayev ha comunque ammesso che la sua idea di cambiamento è molto diversa da quella di Navalny).

Una manifestazione di protesta contro l’arresto di Alexei Navalny a Mosca, 31 gennaio 2021 (AP Photo/Alexander Zemlianichenko, File)

Durante una recente intervista col New York Times nella sede del partito a Mosca, Nechayev ha spiegato che per partecipare alle elezioni in Russia un partito deve rispettare tre regole: evitare di criticare Putin e la sua famiglia, non ricevere finanziamenti dall’estero, e non organizzare manifestazioni non autorizzate. «Noi non superiamo nessuna di queste linee rosse», ha detto apertamente Nechayev. Durante un’altra intervista, data lo scorso anno al sito di news Meduza, Nechayev aveva smentito che il suo partito fosse nato su indicazione di Putin, ma non era riuscito a essere convincente e allo stesso tempo aveva ampiamente criticato Navalny.

Non è la prima volta che il regime organizza un’opposizione per finta: lo stesso sistema politico russo è basato sulla presenza in parlamento della cosiddetta “opposizione sistemica”, cioè quella di facciata, che su tutte le questioni più importanti vota insieme al partito di Putin. L’opposizione non sistemica, invece, è quasi inesistente, ad eccezione del partito di Navalny, che negli ultimi anni è riuscito a guadagnare un po’ di visibilità anche al di fuori di Mosca.
Un partito di opposizione per finta fu fondato per esempio nel 2006 da un collaboratore di Putin, Vladislav Y. Surkov. Il partito si chiamava Russia Giusta, e dopo essere stato leggermente critico verso Putin alle successive elezioni parlamentari appoggiò apertamente il presidente. Alle elezioni presidenziali del 2018 la principale leader dei partiti di opposizione fu invece Ksenia Sobchak, un’ex presentatrice televisiva il cui padre era molto vicino a Putin. Anche Sobchak criticò aspramente Navalny per i suoi metodi e si astenne dall’attaccare apertamente Putin: prese più di un milione di voti ma si fermò all’1,68 per cento. Da allora ha abbandonato la politica e oggi lavora soprattutto come influencer.

 

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Nonostante sembri godere dell’appoggio di Putin, la finta opposizione non ha moltissimi margini. Il Guardian ha raccontato che l’anno scorso una candidata di Popolo Nuovo al consiglio locale di Tomsk, in Siberia, aveva organizzato una manifestazione di protesta per criticare la trasformazione di una clinica di maternità in un ospedale per i malati di COVID-19. Tre giorni dopo la palestra di cui era proprietaria ricevette un’ispezione dall’agenzia sanitaria russa, che individuò molte presunte violazioni.

– Leggi anche: Cosa deve fare l’Unione Europea con la Russia

In Russia «la vera opposizione è composta dai partiti che non riescono a registrarsi», ha detto al New York Times Andrei Kolesnikov, politologo del Moscow Carnegie Center. Capita molto spesso ai candidati del partito di Navalny, per esempio: a meno di sorprese alle prossime elezioni parlamentari, previste per il 19 settembre 2021, Russia del Futuro otterrà soltanto pochi punti percentuali.