Il gruppo cinese Suning, proprietario dell’Inter, ha interrotto le attività di tutte le sue squadre di calcio in Cina

(Getty Images)
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Il gruppo cinese Suning, proprietario dell’Inter dal 2016, ha interrotto le attività di tutte le sue squadre di calcio in Cina, pochi giorni dopo aver annunciato l’intenzione di concentrarsi solo sulle sue attività principali (legate al commercio al dettaglio di elettrodomestici). L’interruzione delle attività delle squadre di calcio è stata comunicata domenica 28 febbraio: riguarderà il Jiangsu Suning maschile, squadra vincitrice dell’ultimo campionato nazionale, il Jiangsu femminile, vincitrice del campionato nel 2019, e tutte le squadre del settore giovanile.

Il gruppo Suning aveva cominciato a investire nel calcio tra il 2015 e il 2016, comprando squadre in Cina e in Italia e investendo nel settore dei diritti di trasmissione di alcuni dei più importanti campionati del mondo. Nonostante il gruppo Suning controlli anche uno dei più importanti siti di e-commerce cinesi, le restrizioni dovute alla pandemia da coronavirus hanno causato grossi danni economici alle centinaia di negozi del gruppo in Cina e Giappone e da tempo si parlava della possibilità che Suning interrompesse gli investimenti nelle attività non essenziali del gruppo.

Il Jiangsu FC era stato messo in vendita dopo la vittoria del campionato: con il comunicato di domenica, Suning ha detto di avere ancora intenzione di cercare un nuovo proprietario per la squadra, che non potrà probabilmente partecipare alla Champions League asiatica, che comincerà ad aprile. Da alcuni mesi si parla anche della possibilità che Suning venda anche l’Inter o che cerchi nuovi investitori per risolvere una complicata situazione finanziaria. Il gruppo ha però specificato di recente che continuerà a garantire continuità nella gestione dell’Inter anche senza l’ingresso di nuovi soci.