La Russia espellerà tre diplomatici di Svezia, Polonia e Germania, accusati di aver partecipato alle proteste per Navalny

Un momento delle manifestazioni per la scarcerazione di Alexei Navalny del 23 gennaio, a San Pietroburgo (AP Photo/Dmitri Lovetsky)
Un momento delle manifestazioni per la scarcerazione di Alexei Navalny del 23 gennaio, a San Pietroburgo (AP Photo/Dmitri Lovetsky)

Venerdì pomeriggio il ministero degli Esteri russo ha comunicato di aver ordinato a tre diplomatici europei – provenienti da Svezia, Polonia e Germania – di lasciare la Russia.

Secondo la Russia i tre diplomatici avrebbero partecipato alle manifestazioni del 23 gennaio contro l’incarcerazione dell’oppositore Alexei Navalny, e sono quindi da considerare “persona non grata” nel paese, secondo la Convenzione di Vienna sulle relazioni diplomatiche del 1861. Un portavoce del ministero degli Esteri svedese ha negato le accuse contro il proprio diplomatico, mentre Heiko Maas, il ministro degli Esteri tedesco, ha detto che l’espulsione non è in alcun modo giustificata.

Proprio venerdì mattina era arrivato a Mosca l’Alto rappresentante per gli Affari esteri dell’Unione Europea Josep Borrell, che in un incontro con il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov si era lamentato del fatto che dopo l’avvelenamento e incarcerazione di Navalny le relazioni tra Unione Europea e Russia fossero molto peggiorate.

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