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  • Martedì 2 febbraio 2021

La storia della bambina afroamericana arrestata a Rochester

Le è stato spruzzato addosso dello spray urticante dopo che era stata ammanettata, e se ne sta parlando molto

Fermo immagine del servizio televisivo trasmesso su ABC news (YouTube)
Fermo immagine del servizio televisivo trasmesso su ABC news (YouTube)

Negli ultimi giorni si è parlato molto di quanto accaduto venerdì 29 gennaio a Rochester, città dello stato di New York, Stati Uniti, dove alcuni agenti della polizia hanno ammanettato e spruzzato spray urticante addosso a una bambina afroamericana. Non è la prima volta che i poliziotti di Rochester vengono criticati per i loro metodi violenti nei confronti delle persone afroamericane, e il dipartimento di polizia locale ha voluto rendere pubbliche le immagini nel tentativo di essere più trasparente con la comunità: adesso gli agenti coinvolti nella vicenda sono stati sospesi in attesa di un’indagine interna.

Domenica il dipartimento di polizia di Rochester ha diffuso il video della telecamera indossata da uno degli agenti (body camera) che riprende i fatti.

Nel video il volto della bambina è oscurato. I poliziotti stavano intervenendo dopo essere stati contattati per una segnalazione di schiamazzi, attorno alle 15.20 del pomeriggio. Secondo quanto aveva spiegato venerdì sera ai giornalisti il vicecapo del dipartimento di polizia, Andre Anderson, gli agenti erano stati chiamati perché la bambina, di 9 anni, aveva detto di voler uccidere la madre e di volersi suicidare.


Nella prima parte del video si vedono gli agenti che rincorrono la bambina per un breve tratto, per poi bloccarla e spingerla nella neve per ammanettarla; lei, intanto, piange e urla: «Voglio mio papà!». Nella seconda parte si vedono gli agenti che insistono per farla salire sull’auto della polizia. La bambina continua a urlare e fare resistenza. Gli agenti la minacciano e una di loro le dice: «Questa è la tua ultima possibilità, se no lo spray al peperoncino ti finisce negli occhi». Poi un altro agente ordina: «A questo punto spruzziamo». Nei secondi successivi la bambina, ammanettata, urla e prega gli agenti di pulirle gli occhi, e l’agente che aveva spruzzato lo spray sospira: «Incredibile».

Durante il video un agente le dice anche: «Ti stai comportando come una bambina» e lei risponde: «Io sono una bambina».

– Leggi anche: Le violenze commesse dalla polizia durante le proteste negli Stati Uniti, dopo l’uccisione di George Floyd

Lunedì la sindaca di Rochester, Lovely Warren, ha annunciato che gli agenti coinvolti nell’evento saranno sospesi fino alla conclusione di un’indagine interna sull’accaduto, aggiungendo che ciò che è successo «è semplicemente terribile e ha giustamente indignato tutta la nostra comunità». Nel pomeriggio di venerdì la bambina era stata portata all’ospedale di Rochester e poi rilasciata dalla custodia della polizia. Non è stato specificato quanti siano gli agenti sospesi e i loro nomi non sono stati diffusi.

La polizia di Rochester era già stata al centro di molte critiche alcuni mesi fa, a settembre, quando la famiglia di Daniel Prude, uomo afroamericano, aveva diffuso il video del suo arresto, il 30 marzo 2020. Prude, che soffriva di disturbi psichiatrici, era morto per asfissia dopo che alcuni agenti di polizia gli avevano messo un cappuccio sulla testa e poi gli avevano premuto la testa sul marciapiedi per due minuti. Il capo della polizia di Rochester aveva annunciato che si sarebbe dimesso e poi era stato licenziato, come anche altri funzionari del dipartimento.

La nuova responsabile del dipartimento di polizia, Cynthia Herriott-Sullivan, ha commentato: «Non starò di certo qui a dirvi che sia giusto spruzzare dello spray urticante su una bambina di 9 anni. Come madre, posso dirvi che in questo video non c’è niente che vorreste vedere».