Il fondo sovrano norvegese ha ceduto tutti i titoli investiti in compagnie petrolifere

Il direttore esecutivo del fondo sovrano norvegese, Trond Grande, durante una conferenza stampa a Oslo, il 21 agosto 2018 (EPA/ Vidar Ruud via ANSA)
Il direttore esecutivo del fondo sovrano norvegese, Trond Grande, durante una conferenza stampa a Oslo, il 21 agosto 2018 (EPA/ Vidar Ruud via ANSA)

Il fondo sovrano norvegese, che nel 2017 aveva superato il valore complessivo di circa 850 miliardi di euro ed è il fondo per investimenti a controllo statale più grande del mondo, ha venduto tutti i titoli investiti in compagnie che si occupano dell’estrazione del petrolio. Il direttore esecutivo del fondo, Trond Grande, ha spiegato a Bloomberg che tutti gli investimenti in questo settore erano stati chiusi prima della fine del 2020.

L’operazione del fondo sovrano norvegese, che è stato istituito grazie ai ricavi derivanti dall’estrazione petrolifera e ha costruito buona parte della propria ricchezza grazie a questo settore, è in linea con l’intenzione annunciata già anni fa di prediligere investimenti ecologicamente sostenibili e di diversificare le proprie attività per contribuire a combattere i rischi legati ai cambiamenti climatici. Adesso il nuovo amministratore delegato del fondo, Nicolai Tangen, ha chiarito che gli investimenti sostenibili sono il principale obiettivo della sua strategia per il futuro del fondo.