La CEI ha detto che durante la messa ci si potrà scambiare il segno della pace guardandosi negli occhi

(EPA/ Caroline Blumberg via ANSA)
(EPA/ Caroline Blumberg via ANSA)

Nel comunicato finale dell’ultimo consiglio permanente, la CEI, ovvero l’assemblea dei vescovi italiani, ha ammesso la possibilità durante il messale di scambiarsi il segno della pace attraverso lo sguardo anziché la consueta stretta di mano per limitare la diffusione dei contagi di coronavirus. Il comunicato chiarisce che a causa della pandemia, «non apparendo opportuno nel contesto liturgico sostituire la stretta di mano o l’abbraccio con il toccarsi con i gomiti, può essere sufficiente e più significativo guardarsi negli occhi e augurarsi il dono della pace, accompagnandolo con un semplice inchino del capo».

Da domenica 14 febbraio, pertanto, all’invito “Scambiatevi il dono della pace” verrà ripristinato «un gesto con il quale ci si scambia il dono della pace, guardandosi negli occhi o facendo un inchino del capo». Il comunicato ha inoltre chiarito che qualora necessario «si potrà ribadire che non è possibile darsi la mano» e che «prendere “contatto visivo” con il proprio vicino, augurando “La pace sia con te” può essere un modo sobrio ed efficace per recuperare un gesto rituale».

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