Pierre Cardin nel 2014 (Pascal Le Segretain/Getty Images))

È morto lo stilista Pierre Cardin

È considerato tra i padri del prêt-à-porter ed è famoso per gli abiti futuristici e il vestito a palloncino

È morto a 98 anni lo stilista italiano, naturalizzato francese, Pierre Cardin nell’ospedale di Neuilly, in Francia; la notizia è stata data dalla sua famiglia. Il suo vero nome era Pietro Cardin, ed era nato in Italia a Sant’Andrea di Barbarana, nel trevigiano, nel 1922, da una famiglia di ricchi possidenti terrieri andata in rovina durante la Prima guerra mondiale e che, per questo, nel 1924 si trasferì in Francia.

Cardin è considerato uno dei pionieri del prêt-à-porter, cioè degli abiti confezionati e non fatti su misura, com’era normale fino agli anni Cinquanta-Sessanta, ed è famoso per i vestiti all’avanguardia ispirato all’era spaziale, dalle forme geometriche e dai tessuti sperimentali, come la plastica e il vinile; viene definito stilista “futurista”, insieme a Paco Rabanne e André Courregès.

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Quando, nel 1947, lo stilista francese Christian Dior aprì il suo studio, Cardin ne divenne il primo sarto e partecipò all’invenzione del New Look, lo stile nato dopo la Seconda guerra mondiale, che valorizzava l’eleganza e una forma a clessidra del corpo femminile, con giacche strette in vita e gonne ampie. Nel 1950 fondò la sua omonima azienda di moda e dal 1953 prese a fare anche la haute couture, l’alta moda francese, cioè gli abiti su misura con materiali e lavorazioni pregiate. Nel 1954 inventò il cosiddetto “bubble dress“, probabilmente il suo vestito più famoso: “a palloncino”, più stretto in vita e con un rigonfiamento della gonna.

Un abito a palloncino di Pierre Cardin durante la sfilata che ne ha celebrato i 30 anni di carriera, Parigi, 30 novembre 2016
(AP Photo/Christophe Ena)

Cardin disse sempre di prendere ispirazione dalle forme ovali e negli anni Ottanta comprò lo stravagante Palais Bulles (Il palazzo delle bolle) in Costa Azzurra, progettato dall’architetto Lovag Antti, dove tutto, dall’esterno all’interno, è disegnato in forme sferiche. Lo mise poi in vendita nel 2015 per 400 milioni di euro. Nel 1981 acquistò il celebre ristorante Maxim’s di Parigi, simbolo della Belle Èpoque.

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