Gli Stati Uniti hanno incriminato un uomo libico per l’attentato di Lockerbie del 1988

(Ian Forsyth/Getty Images)
(Ian Forsyth/Getty Images)

Lunedì gli Stati Uniti hanno detto di aver incriminato un terzo presunto esecutore dell’attentato del 21 dicembre del 1988 sul volo Pan Am 103, partito da Londra e diretto a New York, che esplose in volo a causa di una bomba contenuta in una valigia. Morirono tutte le 259 persone che si trovavano a bordo dell’aereo. Altre undici morirono quando i rottami dell’aereo si schiantarono sulla cittadina di Lockerbie, in Scozia.

Il sospetto, Abu Agila Mohammad Masud Kheir Al-Marimi, un ex alto funzionario dell’intelligence libica, è accusato di aver portato la bomba sull’aereo dalla Libia a Malta in una valigia e poi di aver poi impostato il timer del dispositivo. William Barr, procuratore generale degli Stati Uniti dimissionario, ha detto che Masud è sotto custodia in Libia e che ora la magistratura americana spera che la Libia permetterà di processarlo negli Stati Uniti. Secondo il Dipartimento di Giustizia statunitense, dal 1973 al 2011 Masud avrebbe lavorato per i servizi segreti libici, anche come esperto di bombe.

Abdelbaset al-Megrahi, un ex agente dei servizi segreti libici, fu l’unico ad essere condannato per la strage. Megrahi venne estradato dalla Libia nel 1999, dopo lunghissime trattative e sanzioni internazionali. Negli anni successivi emersero molti dubbi sulle prove e sulle testimonianze che portarono alla condanna di Megrahi, che è morto in Libia nel 2012, dopo essere stato liberato per motivi di salute nel 2009. Lamen Khalifa Fhimah, un altro ex agente dei servizi segreti libici accusato dell’attentato, era stato invece assolto.