Il procuratore generale degli Stati Uniti William Barr si è dimesso

(Chip Somodevilla/Getty Images)
(Chip Somodevilla/Getty Images)

Il procuratore generale degli Stati Uniti, William Barr, l’equivalente (circa) del ministro della Giustizia in Italia, la prossima settimana lascerà il suo incarico. A dare la notizia delle dimissioni di Barr è stato lunedì il presidente uscente degli Stati Uniti Donald Trump.

Barr, considerato uno dei membri più influenti dell’amministrazione di Trump, nelle ultime settimane era entrato in contrasto con il presidente dopo aver riconosciuto che il dipartimento di Giustizia non aveva riscontrato brogli diffusi durante le elezioni presidenziali dello scorso 3 novembre.

Trump aveva accusato Barr di slealtà per non aver rivelato pubblicamente l’indagine del dipartimento sul figlio del presidente eletto Joe Biden durante la campagna elettorale. Nel tweet con cui ha dato l’annuncio delle dimissioni di Barr, Trump ha cercato di minimizzare i loro recenti attriti e ha scritto che il loro è stato un rapporto «molto buono» e che il procuratore ha fatto «un lavoro eccezionale». A differenza di altri membri dell’amministrazione Trump, che negli ultimi anni sono stati direttamente licenziati dal presidente, Barr avrebbe dato le dimissioni spontaneamente, come ha specificato un funzionario della Casa Bianca a CNN.

Trump ha detto che Jeffrey A. Rosen, attualmente viceprocuratore generale del dipartimento di Giustizia, assumerà ad interim la carica di procuratore generale quando Barr se ne andrà il 23 dicembre. Richard Donoghue, un funzionario nell’ufficio di Rosen, sarà il nuovo viceprocuratore generale.