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  • Martedì 22 dicembre 2020

Sono stati rilevati i primi casi di coronavirus in Antartide

Sono 36: 26 membri dell'esercito cileno e 10 addetti alla manutenzione che lavoravano in una stazione di ricerca

In questa foto del 20 gennaio 2015, le frecce indicano le distanze di diverse città dall'isola King George, in Antartide (AP/Natacha Pisarenko)
In questa foto del 20 gennaio 2015, le frecce indicano le distanze di diverse città dall'isola King George, in Antartide (AP/Natacha Pisarenko)

In Antartide, che è stato per lungo tempo l’unico continente senza casi di contagio da coronavirus, sono stato accertati i primi 36 positivi. Sono 26 membri dell’esercito cileno e 10 addetti alla manutenzione che lavorano alla stazione di ricerca cilena Generale Bernardo O’Higgins, che si trova a 30 km a sud del punto più settentrionale della penisola Antartica.

La notizia è stata data dall’esercito cileno. In un comunicato ha spiegato che anche tre membri dell’equipaggio di una nave che fornisce supporto alla base sono risultati positivi dopo essere tornati dalla loro missione in Antartide. I 36 positivi della base Generale Bernardo O’Higgins, una delle 13 basi cilene in Antartide, sono stati trasferiti nella città di Punta Arenas, in Cile, dove sono stati messi in isolamento. Sarebbero in buone condizioni di salute.

Nei mesi scorsi, quando in molti paesi del mondo erano state adottate rigide misure di distanziamento fisico per contenere la diffusione del contagio, in Antartide erano stati sospesi tutti i principali progetti di ricerca. Nel continente, grande all’incirca come Stati Uniti e Messico messi insieme e dove non ci sono residenti permanenti,  sarebbero rimaste circa mille persone.

Secondo un documento del Council of Managers of National Antarctic Programs, un’associazione internazionale fondata nel 1988 che riunisce i programmi nazionali antartici dei diversi paesi, citato da Associated Press, un virus altamente infettivo come il coronavirus nell’ambiente estremo dell’Antartide, dove ci sono poche possibilità di accedere alle cure mediche, potrebbe causare «conseguenze catastrofiche».