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  • Domenica 20 dicembre 2020

Da oggi tutte le regioni sono gialle tranne Abruzzo e Campania

Soltanto per pochi giorni, perché da giovedì entrano in vigore le restrizioni natalizie

Con la mascherina a Lanciano, in provincia di Chieti, Abruzzo, il 7 dicembre 2020 (ANSA/FEDERICA ROSELLI)
Con la mascherina a Lanciano, in provincia di Chieti, Abruzzo, il 7 dicembre 2020 (ANSA/FEDERICA ROSELLI)

Oggi la Toscana, la Valle d’Aosta e la provincia autonoma di Bolzano sono diventate zone gialle. Sono infatti scaduti i termini di 14 giorni delle ordinanze del ministero della Salute che le avevano rese zone arancioni. I termini sarebbero scaduti anche per la Campania, che però rimarrà zona arancione per un’ordinanza firmata dal presidente della Regione Vincenzo De Luca, che ha prolungato le restrizioni fino a mercoledì 23 dicembre compreso. Dunque resteranno zona arancione solo la Campania e l’Abruzzo: lì i termini da zona arancione scadrebbero il 26 dicembre, ma dal 24 dicembre entreranno in vigore in tutto il paese le regole speciali per il periodo natalizio, che dureranno fino al 6 gennaio.

Che cosa si può fare nelle aree gialle
Cioè in tutta l’Italia, tranne Abruzzo e Campania: fino al 23 dicembre compreso

Sono in vigore le regole considerate essenziali.

• Ci si può spostare all’interno della regione, rispettando il coprifuoco nazionale in vigore dalle 22 alle 5. Domenica sono consentiti gli spostamenti verso altre regioni sempre in area gialla, da lunedì 21 dicembre non più.

• Nelle scuole superiori la didattica avviene a distanza, tranne che per attività di laboratorio e per gli studenti con disabilità, mentre nelle scuole elementari, medie e per l’infanzia si può fare attività didattica in presenza, usando obbligatoriamente le mascherine (tranne che per i bambini di età inferiore ai 6 anni). Le università restano chiuse, salvo alcune attività per le matricole e i laboratori.

• Bar e ristoranti possono restare aperti dalle 5 alle 18; il consumo al tavolo è consentito per un massimo di quattro persone per tavolo, salvo che siano tutti conviventi. Dopo le 18 è vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico, ma è consentita la ristorazione con consegna a domicilio e fino alle 22 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto.

• Restano chiusi musei, mostre, teatri, piscine, palestre, cinema e sono sospese le attività di sale scommesse, sale giochi, bingo e slot machine anche nei bar e nelle tabaccherie. Restano aperti i centri sportivi.

• La capienza massima dei mezzi di trasporto pubblico è ridotta al 50 per cento, con l’eccezione dei mezzi per il trasporto scolastico.

Che cosa si può fare nelle aree arancioni
Abruzzo e Campania

• È vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dalla regione e dal proprio comune di residenza, salvo per esigenze lavorative o situazioni di necessità o per motivi di salute. Da lunedì chi abita in un comune sotto ai 5.000 abitanti può uscirne per qualsiasi motivo entro un raggio di 30 chilometri, senza però andare in un capoluogo di provincia.

• È comunque consentito spostarsi per assicurare lo svolgimento della didattica in presenza: questi spostamenti riguardano quindi docenti, alunni e i loro accompagnatori. Non ci sono limiti agli spostamenti all’interno del comune di residenza, quindi si potrà uscire di casa, anche se il governo raccomanda di limitare gli spostamenti non necessari. Anche qui la capienza massima dei mezzi di trasporto pubblico è ridotta al 50 per cento, con l’eccezione dei mezzi per il trasporto scolastico.

• Come nelle aree gialle, la didattica resta completamente a distanza nelle superiori, tranne che per attività di laboratorio e per gli studenti con disabilità, mentre nelle scuole elementari, medie e per l’infanzia si può fare attività didattica in presenza, usando obbligatoriamente le mascherine (tranne che per i bambini di età inferiore ai 6 anni). Le università restano chiuse, salvo alcune attività per le matricole e i laboratori.

• Restano chiusi al pubblico bar, pub, ristoranti, gelaterie e pasticcerie, che possono effettuare esclusivamente il servizio d’asporto fino alle 22 e a domicilio. Possono invece riaprire tutte le attività commerciali.

Dal 21 dicembre al 6 gennaio

(le regioni arancioni mantengono le proprie regole anche nei giorni indicati in giallo)

Anche nei giorni gialli, il 21, 22 e 23 dicembre (così come fino al 6 gennaio), non ci si potrà spostare tra regioni diverse, salvo per le necessità di lavoro, salute o necessità o rientro nella residenza o domicilio.

Nei giorni arancioni ci si potrà spostare liberamente nel proprio comune, ma non fuori. A parte chi abita in un comune con meno di 5mila abitanti, che potrà spostarsi in un raggio massimo di 30 chilometri, evitando però i comuni capoluogo di provincia. Vale la deroga – con limitazioni – delle visite a un’altra casa, decisa dal decreto del 18 dicembre: ci si potrà spostare in un massimo di due persone (con eventuali minori di 14 anni e persone disabili o non autosufficienti al seguito, senza limitazioni di numero) per far visita a una casa di amici o parenti, tra le 5 di mattina e le 22 di sera e all’interno della propria regione. Secondo tale deroga, rispettando le limitazioni, si può uscire dal proprio comune indipendentemente dal numero di abitanti e dal comune di destinazione, rimanendo nella propria regione. Nei giorni arancioni i negozi rimarranno aperti, i bar e i ristoranti chiusi.

Nei giorni rossi tutti gli spostamenti dovranno avvenire solo per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute. Sono però permessi, entro i confini regionali, gli spostamenti che rientrano nella deroga descritta sopra, quella sulle visite a amici o parenti. Saranno chiusi sia bar e ristoranti che i negozi.

– Leggi anche: Cosa si può fare a Natale, cosa no, cosa non si capisce