Donald Trump ha licenziato il direttore dell’agenzia per la Sicurezza informatica che aveva rifiutato le contestazioni del presidente sui presunti brogli elettorali

Christopher Krebs durante una conferenza stampa nel 2018. (AP Photo/ Evan Vucci)
Christopher Krebs durante una conferenza stampa nel 2018. (AP Photo/ Evan Vucci)

Martedì il presidente statunitense Donald Trump ha licenziato Christopher Krebs, che era il direttore dell’agenzia nazionale per la Sicurezza informatica e le infrastrutture di sicurezza del paese, che dipende dal Dipartimento di Sicurezza interna. Krebs, un componente molto rispettato dell’amministrazione di Trump, aveva rifiutato le contestazioni del presidente sui presunti brogli durante le elezioni dello scorso 3 novembre – che Trump sta portando avanti senza alcuna prova – e aveva invece sostenuto la regolarità delle elezioni.

Qualche giorno fa Krebs aveva detto che si aspettava di essere licenziato proprio per aver sostenuto che le elezioni non avessero avuto problemi ed essere quindi andato contro le posizioni di Trump. Il suo licenziamento arriva una settimana dopo quello del segretario della Difesa, Mark Esper, con cui il presidente era da mesi in cattivi rapporti.

Nelle scorse ore sono arrivate molte dimostrazioni di solidarietà nei confronti di Krebs, soprattutto da parte di esponenti dei Democratici. Il portavoce del presidente eletto Joe Biden, Michael Gwin, ha commentato che «Chris Krebs dovrebbe essere elogiato per il servizio che ha svolto proteggendo le elezioni, non licenziato per aver detto la verità». Anche il senatore Repubblicano del Nebraska Ben Sasse, che è un critico di Trump, ha detto che «Krebs ha fatto un ottimo lavoro e ovviamente non dovrebbe essere licenziato».