Lo stato della Georgia ha autorizzato il riconteggio a mano dei voti delle elezioni presidenziali

(Elijah Nouvelage/Getty Images)
(Elijah Nouvelage/Getty Images)

Brad Raffensperger, il segretario di Stato della Georgia, negli Stati Uniti, ha annunciato che tutti i voti espressi alle elezioni presidenziali del 3 novembre saranno ricontati a mano. Lo stato della Georgia non è ancora stato assegnato, e con ormai quasi tutti i voti contati Joe Biden è avanti con uno scarto minimo: 14 mila voti. Un riconteggio, dunque, era ampiamente atteso. La decisione di Raffensperger di ricontare i voti a mano, però, è una vittoria per i Repubblicani: di solito, quando si ricontano i voti, la legge prevede che lo si faccia tramite un processo di scansione meccanica, piuttosto rapido. Il comitato elettorale di Trump aveva chiesto di andare oltre e che il riconteggio, questa volta, si facesse a mano. Raffensperger, che è un Repubblicano ma che era stato molto criticato dai suoi per aver negato più volte le accuse di brogli elettorali, ha acconsentito.

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Raffensperger ha detto che ricontare a mano i quasi cinque milioni di voti espressi in Georgia sarà complicato e lungo, ma che tutta l’operazione dovrebbe essere portata a termine entro il 20 novembre, data ultima per la certificazione dei voti da parte degli stati. Secondo il New York Times, i funzionari che si occupano delle elezioni in alcune contee della Georgia sono preoccupati che il processo possa essere troppo oneroso sia in termini di forza lavoro sia in termini economici.

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Il riconteggio riguarderà soltanto le elezioni presidenziali, non quelle per il Congresso. Joe Biden, a cui sono già stati assegnati 279 grandi elettori, non ha bisogno della Georgia per vincere la presidenza degli Stati Uniti.