I dati sul coronavirus in Italia di oggi, lunedì 2 novembre

(ANSA/MASSIMO PERCOSSI)
(ANSA/MASSIMO PERCOSSI)

Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati rilevati 22.253 nuovi casi positivi da coronavirus e 233 morti a causa del Covid-19. Le persone attualmente ricoverate sono 21.862 (1.021 in più rispetto a ieri), di cui 2.022 nei reparti di terapia intensiva (83 in più di ieri) e 19.840 ricoverate con sintomi (938 in più di ieri). Sono stati analizzati 135.731 tamponi e testate 87.663 persone. È risultato positivo il 16,4 per cento dei tamponi di cui è stato comunicato il referto. Ieri i contagi registrati erano stati 29.907, i decessi 208.

Il maggior numero di nuovi casi positivi è stato rilevato in Lombardia (5.278). Seguono Campania (2.861), Toscana (2.009), Piemonte (2.003), Lazio (1.859), Emilia-Romagna (1.652) e Veneto (1.544).

Le province in cui è stato accertato il numero maggiore di casi sono Milano (2.242), Napoli (1.818), Roma (1.368 ), Torino (1.220), Monza e Brianza (879), Como (733), Firenze (534), Padova (504), Salerno (495) e Varese (486).

Le principali notizie di oggi

  • Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha riferito alla Camera le misure che il governo inserirà in un nuovo DPCM per contenere l’epidemia da coronavirus. Conte ha detto che nel prossimo DPCM, che dovrebbe essere approvato martedì o mercoledì, saranno indicati «tre scenari di rischio con misure via via più restrittive», senza però specificare quali siano queste misure. Per quanto riguarda le restrizioni che il prossimo DPCM dovrebbe imporre a livello nazionale, Conte ha parlato della didattica a distanza al 100 per cento per le scuole superiori, della chiusura dei musei, delle sale bingo e di quelle scommesse, dei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi, e della riduzione al 50 per cento della capienza dei mezzi pubblici.
  • Il Presidente dell’Ordine dei Medici di Milano (Omceo), Roberto Carlo Rossi ha detto che «la situazione sia nelle strutture sanitarie ospedaliere che anche nella medicina del territorio è diventata insostenibile». Per Rossi è «necessario intervenire con un lockdown immediato ed efficace», perché «non esistono piccoli rimedi a grandi problemi» e «la situazione è molto seria e senza interventi drastici non può che peggiorare».
  • Il 2 novembre ha riaperto l’ospedale alla Fiera di Bergamo che accoglierà i primi 4 pazienti di terapia intensiva e semi intensiva. Progressivamente verranno resi disponibili altri posti letto fino a un totale di 48. Ventiquattro saranno gestiti dall’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo e gli altri ventiquattro dagli Spedali Civili di Brescia, con personale medico e infermieristico proveniente da tutti gli ospedali pubblici e privati delle province di Bergamo, Brescia e Mantova.
  • Oggi in molte regioni i contagi aumentano meno di ieri: molto probabilmente è “l’effetto weekend”, dovuto al fatto che durante il fine settimana i laboratori lavorano di meno.