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  • Giovedì 29 ottobre 2020

Cosa sappiamo dell’attentato a Nizza

Tre persone sono state accoltellate e uccise in una chiesa, il presunto aggressore è stato ferito e arrestato: Macron l'ha definito «un attacco terroristico islamista»

(Arnold Jerocki /Getty Images)
(Arnold Jerocki /Getty Images)

Giovedì mattina, verso le nove, un uomo ha accoltellato e ucciso tre persone nella basilica di Notre-Dame de l’Assomption a Nizza, in Francia, in quello che il presidente francese Emmanuel Macron ha definito «un attacco terroristico islamista». Il presunto aggressore è stato ferito gravemente dalla polizia ed è attualmente in ospedale. Le tre persone morte sono il custode della chiesa di 55 anni, ferito alla gola, una donna di 60 anni, che l’aggressore ha tentato di decapitare, e un’altra di 44 morta in un ristorante vicino dopo essere stata accoltellata nella chiesa.

L’identità del presunto aggressore è stata diffusa dai media francesi, secondo i quali si tratterebbe di un 21enne tunisino. Giovedì sera il procuratore nazionale antiterrorismo Jean-François Ricard ha detto che ci sono molte informazioni ancora da verificare, chiedendo ai media di non divulgarne il nome per il momento.

Ricard ha però confermato che il presunto aggressore era arrivato in Europa passando per l’Italia: era sbarcato a Lampedusa a fine settembre ed era passato per Bari il 9 ottobre. Ricard ha però smentito che fosse noto alla polizia, e in serata fonti del Viminale riportate dal giornalista di Sky Tg24 Marco Di Fonzo hanno detto che non era stato segnalato dalle autorità tunisine, né era noto all’intelligence, contrariamente a quanto riportato da alcuni giornali.

Quando è stato ferito aveva con sé un documento della Croce Rossa italiana, ha detto Ricard, insieme a una copia del Corano e al coltello usato nell’aggressione, che aveva una lama di 17 centimetri. Altri due coltelli non utilizzati sono stati trovati nella basilica.

Il sindaco di Nizza, Christian Estrosi, arrivato sul luogo dell’attacco, ha detto alla stampa che l’uomo «continuava a ripetere “Allah akbar”»: «Oggi siamo vittime ancora una volta dell’islamofascismo», ha scritto su Twitter.

Il corpo di una delle due donne uccise è stato ritrovato dentro alla chiesa, così come quello del custode, mentre la seconda donna è morta in un ristorante di fronte alla basilica, dove si era rifugiata nel tentativo di scappare. L’allarme, scrive Libération, sarebbe stato dato da un testimone che ha premuto uno dei pulsanti di emergenza installati dal comune di Nizza nelle strade della città.

Il quartiere di Notre-Dame e i suoi dintorni sono stati isolati per una vasta operazione da parte della polizia, che ha chiesto ai cittadini di mantenersi a distanza e di non restare sui balconi. La Procura nazionale antiterrorismo (PNAT) è stata incaricata delle indagini. Nel frattempo il ministro dell’Interno Gérald Darmanin ha chiesto a prefetti e polizia di rafforzare la sorveglianza fuori dai luoghi di culto e dai cimiteri.

Su Twitter, il presidente del Consiglio francese per il culto musulmano (CFCM), Mohammed Moussaoui, «ha condannato fermamente l’attacco terroristico» di Nizza e «in segno di lutto e solidarietà con le vittime e i loro cari» ha chiesto «ai musulmani di Francia di annullare tutti i festeggiamenti del Mawlid». Oggi – giovedì 29 ottobre – è un giorno importante per la comunità musulmana perché si celebra, appunto, il Mawlid, cioè l’anniversario della nascita di Maometto.

Due ore dopo l’attacco di Nizza, la radio francese Europe 1 ha segnalato che in mattinata ad Avignone un uomo armato era stato ucciso dai poliziotti dopo aver tentato di aggredire delle persone per la strada. Alcune fonti di polizia hanno dichiarato all’agenzia di stampa AFP che si stanno prendendo in considerazione «tutte le strade possibili» ma che per il momento non c’è nulla che faccia pensare al terrorismo islamico. Verso mezzogiorno, l’ambasciata francese in Arabia Saudita a Riyadh ha annunciato in un comunicato che una guardia giurata fuori dal loro edificio è stata aggredita da un uomo con un coltello: è stata trasferita in ospedale, ma «la sua vita non è in pericolo». L’aggressore, hanno fatto sapere, «è stato arrestato dalle forze di sicurezza saudite subito dopo l’attacco».

Negli ultimi giorni in diversi paesi islamici ci sono state manifestazioni e proteste contro il presidente francese Emmanuel Macron. La difesa della laicità e la lotta contro l’Islam radicale sono tra i temi che hanno impegnato di più il governo di Macron negli ultimi anni. Qualche settimana fa, il presidente francese aveva annunciato un nuovo disegno di legge con misure dure contro il «separatismo», termine che usa da qualche tempo per indicare il fatto che molti membri della comunità musulmana vivrebbero in una «società parallela», porosa al fondamentalismo islamico e contraria ai valori della Repubblica francese. La decisione era stata presa dopo l’uccisione di Samuel Paty, l’insegnante di scuola media decapitato il 16 ottobre nella periferia nord di Parigi, dopo che aveva mostrato vignette satiriche sul profeta Maometto durante una lezione sulla libertà d’espressione.

A Nizza, si era già verificato un attentato terroristico: il 14 luglio del 2016, un camion aveva investito decine di persone che stavano partecipando alla festa per l’anniversario della presa della Bastiglia. Nell’attacco erano state uccise 86 persone e 458 erano state ferite. Il camion era andato avanti per due chilometri prima di fermarsi. L’uomo che lo guidava era stato ucciso dalla polizia.