In Alto Adige da sabato bar e gelaterie dovranno restare chiusi, mentre i ristoranti potranno rimanere aperti fino alle 18

Il presidente dell'Alto Adige Arno Kompatscher, Bolzano, 29 ottobre 2020 (ANSA)
Il presidente dell'Alto Adige Arno Kompatscher, Bolzano, 29 ottobre 2020 (ANSA)

La provincia autonoma di Bolzano-Alto Adige, visto che la situazione epidemiologica legata al coronavirus è «peggiorata ulteriormente negli ultimi giorni», ha deciso di approvare una nuova ordinanza che verrà firmata dal presidente Arno Kompatscher nelle prossime ore. L’ordinanza contiene norme più severe rispetto a quelle dell’ultimo Dpcm del governo e supera quella emanata il 26 ottobre che invece prevedeva misure meno restrittive di quelle valide a livello nazionale. Kompatscher ha motivato la decisione dicendo che queste misure si sono rese necessarie alla luce di una situazione epidemiologica ulteriormente peggiorata negli ultimi giorni.

Da sabato 31 ottobre fino a martedì 24 novembre bar e gelaterie dovranno restare chiusi, mentre ristoranti e negozi (ad eccezione di quelli che vendono generi alimentari e delle farmacie) potranno rimanere aperti fino alle 18: la precedente ordinanza prevedeva che i bar potessero chiudere alle 20 e i ristoranti alle 22. Ci sarà inoltre un coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino con il divieto di spostamento dal proprio domicilio, ad eccezione che per motivi di salute, di lavoro o di necessità.

Nei servizi di assistenza alla prima infanzia, nelle scuole materne, in quelle elementari e medie le lezioni proseguiranno in presenza, mentre nelle scuole superiori, sino a fine novembre, la didattica a distanza dovrà coprire almeno il 50 per cento delle ore di lezione. Saranno inoltre vietate le feste private, mentre sarà consentita l’attività sportiva solamente in forma individuale. Si dovranno fermare invece gli sport di contatto e gli allenamenti di gruppo. Inoltre la provincia sta valutando se introdurre misure ancora più rigide da applicare nei cosiddetti comuni-cluster, «ovvero chiusura totale di scuole, bar e ristoranti per 14 giorni e spostamenti da e verso i comuni».