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  • Domenica 25 ottobre 2020

La Spagna ha dichiarato lo stato di emergenza

Prevede un coprifuoco dalle 23 alle 6 del mattino e altre limitazioni: il primo ministro Sanchez chiederà al Parlamento di estenderlo fino a sei mesi

Una cerimonia in onore di Madrid per come sta affrontando la pandemia, 23 ottobre 2020
(Carlos Alvarez/Getty Images)
Una cerimonia in onore di Madrid per come sta affrontando la pandemia, 23 ottobre 2020 (Carlos Alvarez/Getty Images)

Il primo ministro spagnolo Pedro Sánchez ha firmato lo stato di emergenza per tutta la Spagna per contenere il contagio da coronavirus: resterà in vigore da questa domenica per i prossimi 15 giorni. Prevede un coprifuoco nazionale dalle 23 alle 6 del mattino e che gli incontri non superino le sei persone non conviventi. Il governo garantisce alle regioni una certa autonomia: possono far slittare o anticipare il coprifuoco di un’ora e chiudere i confini regionali o altre zone del loro territorio in caso di necessità. Il coprifuoco non si applica per le isole Canarie, dove la situazione è sotto controllo e dove si spera di mantenere vivo il turismo.

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Sánchez ha detto che l’obiettivo è portare i contagi bisettimanali a 25 ogni 100mila abitanti: ora sono quasi 400. In Italia, per fare un confronto, sono 211. «Tutta l’Europa sta prendendo misure per limitare gli spostamenti: stiamo vivendo una situazione estrema», ha detto.

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Il governo può imporre lo stato di emergenza per 15 giorni, per prolungarlo ha bisogno dell’approvazione del Parlamento: Sánchez ha detto che la chiederà per poter estendere il provvedimento per i prossimi sei mesi. Se la situazione epidemiologica dovesse migliorare, lo stato di emergenza sarà revocato prima. Questo è il terzo stato di emergenza dichiarato dalla Spagna dall’inizio della pandemia, dopo quello del 14 marzo che aveva introdotto il lockdown nazionale, e quello di ottobre per chiudere la capitale Madrid, dove il contagio era diventato molto preoccupante.

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