Un carabiniere cileno è accusato di avere spinto un ragazzo giù da un ponte durante una manifestazione antigovernativa

L'adolescente caduto dal ponte, a faccia in giù nel fiume Mapocho, viene soccorso da altri manifestanti (AP Photo/Aliosha Marquez Alvear)
L'adolescente caduto dal ponte, a faccia in giù nel fiume Mapocho, viene soccorso da altri manifestanti (AP Photo/Aliosha Marquez Alvear)

Venerdì, durante una manifestazione antigovernativa tenuta a Santiago, la capitale del Cile, un adolescente di 16 anni si è ferito dopo essere caduto giù da un ponte che passa sopra il fiume Mapocho. Diversi video molto circolati su Internet sembrano mostrare con pochi dubbi come il ragazzo sia stato spinto da un carabiniere durante alcuni scontri tra manifestanti e forze di sicurezza. L’adolescente, che è stato poi soccorso da altri manifestanti e tirato fuori dal fiume, è stato portato in ospedale ed è in condizioni stabili.

In un video diffuso su Twitter sabato, il tenente colonnello dei carabinieri cileni, Rodrigo Soto, ha detto che la caduta dell’adolescente nel fiume è stato un incidente, avvenuto in un contesto di grande tensione nel quale «si stavano arrestando persone che stavano causando disordini». Sabato, comunque, il governo cileno ha fatto sapere di avere aperto un’indagine sull’accaduto e ha aggiunto che l’agente coinvolto sarà rimosso dal suo incarico fino a che non vengano accertate le responsabilità.

La manifestazione di venerdì si è tenuta vicino a Plaza Italia, la piazza di Santiago dove si erano concentrate le proteste dello scorso anno che chiedevano soprattutto l’approvazione di una nuova Costituzione: oggi le proteste sono molto meno partecipate di allora, anche a causa della pandemia da coronavirus. Già in passato i carabinieri cileni erano stati accusati di enormi violenze contro i manifestanti e anche l’ONU aveva annunciato di voler indagare sulle presunte violazioni delle libertà fondamentali compiute dagli agenti durante le proteste.