Com’è andato il primo giorno di elezioni

L'affluenza al referendum è stata del 39,8 per cento, e più alta dove si votava anche per le regionali: oggi i seggi saranno aperti fino alle 15

(ANSA/JESSICA PASQUALON)
(ANSA/JESSICA PASQUALON)

Oggi è il secondo e ultimo giorno in cui è possibile votare per il referendum costituzionale sulla riduzione di un terzo del numero dei parlamentari di Camera e Senato, oltre che per le elezioni regionali in Valle d’Aosta, Veneto, Liguria, Toscana, Marche, Campania e Puglia e per le elezioni suppletive del Senato in due collegi di Sardegna e Veneto. I seggi saranno aperti dalle 7 alle 15.

Alle 23 di domenica sera è stata registrata un’affluenza del 39,40% per il referendum, con dati più alti nelle regioni dove si vota anche per il rinnovo del Consiglio: nelle Marche è stata del 47,56%, in Valle d’Aosta del 56,37%, in Liguria del 44,07%, in Veneto del 51,04%, in Puglia del 43,71%, in Campania del 42,80% e in Toscana del 48,29%.

Per quanto riguarda invece le elezioni regionali, l’affluenza è stata del 54,2% in Valle d’Aosta, del 39,9% in Puglia, del 42,7% nelle Marche, del 39,8% in Liguria, del 45,3% in Toscana, del 46,1% in Veneto e del 38,9% in Campania.

Subito dopo le 15 di oggi inizierà lo spoglio dei voti del referendum costituzionale; poi toccherà alle elezioni regionali, mentre quello delle comunali avverrà solamente a partire dalle 9 di martedì.

Il referendum sul numero dei parlamentari
È un referendum costituzionale sulla riduzione di un terzo del numero dei parlamentari di Camera e Senato, successivo alla riforma costituzionale approvata all’inizio di ottobre 2019 con il voto favorevole praticamente di tutti i partiti. Si è reso necessario dopo che 71 senatori di vari partiti avevano firmato la richiesta per indire un referendum costituzionale, che è stato possibile richiedere perché le riforme costituzionali hanno un iter parlamentare speciale. È il referendum che avrebbe dovuto svolgersi lo scorso 29 marzo, ma che era stato rimandato a causa dell’epidemia da coronavirus.

Il referendum sul numero dei parlamentari è il quarto referendum costituzionale nella storia della Repubblica Italiana: gli altri tre sono stati il referendum sul Titolo V del 2001, quello sulla riforma costituzionale del centrodestra nel 2006 e quello sulla riforma costituzionale voluta dal PD nel 2016. I referendum costituzionali non prevedono il quorum, cioè il voto di una percentuale minima di aventi diritto: il risultato è quindi valido indipendentemente dal numero di votanti.

Sul sito del ministero dell’Interno si può trovare una serie di domande e risposte sul referendum e sulle modalità di voto per particolari categorie di persone. La scheda, molto semplice, è fatta così.

– Leggi anche: Il referendum sul numero dei parlamentari, spiegato

Le elezioni regionali
Si vota, con gli stessi orari del referendum costituzionale, in sette regioni: sei a statuto ordinario (Toscana, Puglia, Marche, Campania, Veneto, Liguria) e una a statuto speciale (la Valle d’Aosta). Nelle sei regioni a statuto ordinario il nuovo presidente si elegge direttamente: si vota in un turno unico in tutte le regioni, a eccezione della Toscana dove è previsto il ballottaggio nel caso nessuno al primo turno raggiunga il 40 per cento dei voti. Il discorso è ancora diverso per la Valle d’Aosta, dove il presidente non è eletto dai cittadini ma scelto all’interno del nuovo Consiglio regionale. Ci sono inoltre cinque nuovi comuni, in cui quindi si voterà per la prima volta.

Anche nel caso delle elezioni regionali, il ministero ha previsto una serie di domande e risposte. Maggiori informazioni si possono trovare sui siti delle singole regioni.

– Leggi anche: Breve guida alle elezioni regionali

Le elezioni comunali
Tra i quasi mille comuni in cui si vota ci sono 18 capoluoghi di provincia, tre dei quali – Venezia, Trento e Aosta – sono anche capoluoghi di regione. Il comune più grande al voto è quello di Venezia. Anche in questo caso, sul sito del ministero dell’Interno si trovano domande e risposte sulle amministrative.

Le elezioni suppletive
Come spiega il sito del ministero dell’Interno, nel caso di queste elezioni – il cui scopo è eleggere i rappresentanti di collegi rimasti vacanti – «gli aventi diritto al voto sono 467.122 per la Sardegna (Collegio plurinominale 01 – Collegio uninominale 03 Sassari) e 352.696 per il Veneto (Collegio plurinominale 02 – Collegio uninominale 09 Villafranca di Verona)». I seggi sono rimasti vacanti dopo la morte di Vittoria Bogo Deledda e Stefano Bertacco.