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  • Venerdì 11 settembre 2020

I dati della settimana sul coronavirus in Italia

Salgono i casi, i decessi e anche l'età dei contagiati: l'ISS dice che c'è una maggiore trasmissione in ambito familiare

Nell’ultima settimana – tra venerdì 4 e giovedì 10 settembre – in Italia sono stati registrati 10.269 casi di contagio da coronavirus, un aumento del 15 per cento rispetto ai sette giorni precedenti. È l’ottava settimana consecutiva che i casi aumentano, una tendenza comune a tutti i principali paesi europei, dove in molti casi – Spagna e Francia soprattutto – i numeri sono per il momento assai più preoccupanti.

Il dato sui decessi di persone che avevano contratto il coronavirus negli ultimi sette giorni è stato il più alto dalla prima metà di luglio, ed è salito nettamente rispetto alla settimana scorsa. Occorrerà osservare i dati delle prossime settimane per sapere se è un’anomalia o se è, come temono in tanti, il segno che stanno tornando a crescere non solo i contagi ma anche le morti legate all’epidemia.

Nel suo ultimo bollettino che analizza i dati sull’epidemia tra il 31 agosto e il 6 settembre, l’Istituto Superiore di Sanità ha spiegato che la maggior parte dei contagi continua ad avvenire in Italia, e che solo il 15 per cento riguarda casi importati dall’estero. I contagi scoperti perché i pazienti erano sintomatici sono stati il 27 per cento, quelli per attività di screening (cioè tamponi su determinate categorie di persone)  il 37 per cento, e quelli per il tracciamento dei contatti dei casi positivi il 31 per cento.

Il punto più importante dell’ultimo bollettino dell’ISS è che l’età mediana dei casi diagnosticati sta continuando a salire, e sia ora di circa 35 anni. Secondo l’ISS, dopo che in estate il virus era circolato soprattutto tra i più giovani «ci sono ora segnali di una maggiore trasmissione sul territorio nazionale in ambito domiciliare/familiare con circolazione anche in persone con età più avanzata».

I focolai oggi sono «nella quasi totalità delle province», e in quasi tutte le regioni «si osserva un aumento del tasso di occupazione dei posti letto» sia in terapia intensiva che negli altri reparti. Adesso non ci sono sovraccarichi, dice l’ISS, ma «la tendenza osservata potrebbe riflettersi a breve tempo in un maggiore impegno».

Le regioni che hanno registrato più casi nell’ultima settimana sono, nell’ordine: Lombardia (1.766), Campania (1.282), Lazio (1.077) e Veneto (1.052). In percentuale, gli aumenti più significativi rispetto ai contagi registrati la settimana prima ci sono stati in Liguria (95 per cento) e Sicilia (74 per cento).

I tamponi fatti nell’ultima settimana sono stati il 4 per cento in più rispetto a quella precedente.