Un tribunale boliviano ha detto che l’ex presidente Evo Morales non si potrà candidare alle prossime elezioni politiche

Evo Morales durante una conferenza stampa a Buenos Aires, Argentina, il 21 febbraio 2020 (ANSA/EPA/Juan Ignacio Roncoroni)
Evo Morales durante una conferenza stampa a Buenos Aires, Argentina, il 21 febbraio 2020 (ANSA/EPA/Juan Ignacio Roncoroni)

Un tribunale boliviano ha confermato che l’ex presidente Evo Morales non potrà candidarsi alle prossime elezioni politiche del 18 ottobre. Morales, che attualmente vive in esilio in Argentina, a gennaio si era candidato al Senato boliviano nella provincia di Cochabamba per le elezioni che avrebbero dovuto svolgersi a maggio, ma che sono state rimandate più volte a causa dell’epidemia da coronavirus. Già a febbraio il Tribunale supremo elettorale (Tse) aveva stabilito che Morales non si sarebbe potuto candidare visto che non aveva risieduto nella provincia negli ultimi due anni, requisito indispensabile per poter entrare nelle liste.

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Gli avvocati di Morales avevano però fatto ricorso, spiegando che l’ex presidente era ancora residente in Bolivia, anche se viveva all’estero perché in pericolo di vita; hanno fatto ricorso anche contro la nuova decisione, rivolgendosi alla Corte Costituzionale.

Evo Morales è in esilio dal novembre del 2019, quando era stato costretto a dimettersi da presidente dopo che le forze di sicurezza boliviane si erano schierate contro di lui. Morales stava affrontando crescenti proteste contro il suo governo, criticato per presunti brogli elettorali. Da allora ha cercato rifugio prima in Messico, poi a Cuba e infine in Argentina, dove il governo di Alberto Fernández gli ha offerto protezione.