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  • Lunedì 7 settembre 2020

Il governo ha prorogato fino al 7 ottobre le misure contro la diffusione del coronavirus

Rimangono in vigore le regole decise il 7 agosto scorso, con nuove possibilità per il rientro da alcuni paesi

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte (Filippo Attili/Palazzo Chigi/LaPresse)
Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte (Filippo Attili/Palazzo Chigi/LaPresse)

Nella serata di oggi, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha firmato il decreto (Dpcm) per prorogare fino al prossimo 7 ottobre le misure contro il coronavirus decise lo scorso 7 agosto. La proroga era attesa da qualche giorno ed era necessaria per mantenere in vigore le disposizioni già assunte all’inizio di agosto.

L’unica novità rilevante della proroga è l’aggiunta della possibilità di compilare un’autocertificazione per chi proviene dai paesi dai quali finora non era possibile raggiungere l’Italia. L’autodichiarazione serve per confermare che, una volta in Italia, si risiederà presso l’abitazione di una persona “anche non convivente”, ma con la quale sia in corso “una stabile relazione affettiva”. L’autocertificazione varrà anche come comunicazione all’ASL e sarà accompagnata dall’obbligo di quarantena per 14 giorni. Resta l’obbligo di sottoporsi al tampone se si rientra in Italia da Croazia, Grecia, Malta e Spagna.

– Leggi anche: I dati sul coronavirus di oggi, lunedì 7 settembre

Il nuovo Dpcm conferma le norme già in vigore, comprese quelle che rendono obbligatorie le mascherine nei luoghi chiusi e all’aperto dove non sia possibile effettuare il distanziamento fisico. I mezzi pubblici potranno essere riempiti solamente fino all’80 per cento della loro capienza. La proroga riguarda anche le discoteche, che continueranno a rimanere chiuse.

Conte ha inoltre avviato alcuni approfondimenti per un piano teso a ridurre l’impiego del contante per i pagamenti negli esercizi commerciali, incentivando l’utilizzo dei pagamenti elettronici contactless. Non ci sono per ora molte altre notizie in merito, ma numerose istituzioni sanitarie consigliano di evitare i contanti, il cui scambio nelle attività commerciali potrebbe favorire la diffusione del contagio.