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  • Lunedì 17 agosto 2020

L’Inter in una semifinale europea dieci anni dopo

Nel 2010 fu contro il Barcellona in Champions League, stasera sarà contro lo Shakhtar Donetsk in Europa League, con la finale dietro l'angolo

Antonio Conte in allenamento con l'Inter a Gelsenkirchen (Ina Fassbender/Pool via AP)
Antonio Conte in allenamento con l'Inter a Gelsenkirchen (Ina Fassbender/Pool via AP)

Questa sera, sul campo neutro di Düsseldorf, in Germania, l’Inter tornerà a giocare una semifinale di una coppa europea dieci anni dopo l’ultima volta: contro il Barcellona nell’edizione 2009/2010 di UEFA Champions League (poi vinta in finale contro il Bayern Monaco). L’ultimo decennio dell’Inter è stato un decennio di declino sportivo che ha allontanato la squadra dai vertici del calcio europeo: la semifinale di stasera contro i campioni ucraini dello Shakhtar Donetsk potrebbe essere quindi una sorta di primo passo verso il ritorno a livelli internazionali più alti.

Sarà probabilmente una semifinale difficile e impegnativa per entrambe le squadre. In questa stagione conclusa al secondo posto in Serie A, infatti, l’Inter ha faticato soprattutto contro le squadre dal gioco più offensivo e che tengono più a lungo il possesso del pallone, come Barcellona, Juventus, Atalanta (all’andata in campionato), Roma e Sassuolo. Lo Shakhtar allenato da portoghese Luis Castro può essere considerata una di queste squadre.

Nonostante la guerra civile in Ucraina ne abbia ridimensionato le ambizioni, costringendola anche a trasferirsi a tempo indeterminato a Kiev, lo Shakhtar sta continuando a seguire la strategia societaria imbastita dall’allenatore romeno Mircea Lucescu tra il 2004 e il 2016. Da allora, infatti, il club non ha mai smesso di costruire le proprie squadre affidandosi a giocatori ucraini ed est europei per i ruoli difensivi e a giocatori brasiliani e sudamericani per l’attacco. Dopo aver lanciato giocatori diventati poi molto forti e famosi come Willian, Fernandinho e Douglas Costa, la guerra ha reso più difficile l’ingaggio di altri brasiliani così talentuosi: il livello offensivo rimane tuttavia buono, grazie alla permanenza dei vari Junior Moraes, Taison, Marlos e Tetê.

Viktor Kovalenko, Tetê e Junior Moraes nella vittoria contro il Wolfsburg (Handout/VfL Wolfsburg via Getty Images)

L’Inter potrebbe avere quindi delle difficoltà a recuperare il pallone e fermare i giocatori d’attacco in velocità, ma potrebbe anche sfruttare le ripartenze e il gioco sugli esterni, considerando che gli avversari in attacco contribuiscono poco alla fase difensiva. Inoltre, la difesa e l’attacco dell’Inter si possono ritenere superiori a quelle degli avversari, mentre i centrocampi si equivalgono. L’unico giocatore indisponibile per la partita di stasera è l’attaccante cileno dell’Inter Alexis Sanchez, infortunato.

Per arrivare fin qui l’Inter – ultima squadra italiana in corsa nelle coppe europee – ha eliminato Ludogorets, Getafe e Bayer Leverkusen (quest’ultime due nella fase finale, organizzata eccezionalmente in Germania con partite disputate a porte chiuse). Lo Shakhtar ha invece eliminato Benfica, Wolfsburg e Basilea. La vincente della semifinale di stasera si qualificherà alla finale di venerdì 21 agosto, dove affronterà il Siviglia, che domenica ha eliminato il Manchester United.