Gli incendi nei pressi dell’Aquila

Le fiamme sarebbero di origine dolosa e si stanno avvicinando alla città

(ANSA/EMANUELA VALERI)
(ANSA/EMANUELA VALERI)

Nei giorni scorsi, nei pressi dell’Aquila, il capoluogo dell’Abruzzo, sono divampati due incendi che nelle ultime ore si sono avvicinati ai quartieri periferici di Pettino, Cansatessa e alla frazione di Arischia, che si trova pochi chilometri a nord-est del centro dell’Aquila.

I due incendi, probabilmente di origine dolosa, si sono diffusi giovedì e sabato a partire da due punti del colle che sovrasta il centro abitato: a nord, dove si trova la frazione di Arischia, e più a sud-ovest, dove ci sono le zone di Cansatessa e Pettino. Gli incendi hanno bruciato l’area boschiva e, a causa del vento, ora si stanno estendendo particolarmente verso la zona di Pettino, dove molte persone lunedì sera hanno lasciato le proprie abitazioni e sono scese in strada.

Per arginare i roghi, sono intervenuti circa 70 volontari della Protezione Civile, un centinaio di vigili del fuoco e 30 alpini; stanno operando anche diversi Canadair ed elicotteri per spegnere le fiamme dall’alto. Nelle zone interessate dagli incendi, in particolare sopra Cansatessa, sono state liberate delle aree boschive per impedire il propagarsi degli incendi (le cosiddette “linee tagliafuoco”).

Martedì mattina attorno alle 6 sono riprese le operazioni dei Canadair. L’obiettivo è contenere le fiamme, impedendo agli incendi di raggiungere le zone di Madonna Fore e San Giuliano dell’Aquila che, oltre a essere molto frequentate, furono interessate da un incendio nel 2007. Nel frattempo, l’ANSA ha scritto che è stato predisposto un piano di evacuazione e che si conta sull’arrivo della pioggia nel pomeriggio per sostenere le operazioni di spegnimento degli incendi.

SkyTG24 ha scritto che nella zona sono stati trovati inneschi nella parte alta della montagna: anche i volontari della protezione civile e i media locali riportano che gli incendi sarebbero di origine dolosa. È stata aperta un’inchiesta per individuare i responsabili. Il comune dell’Aquila, inoltre, ha chiesto alla presidenza del Consiglio la dichiarazione dello stato di emergenza.