È morta Jacqueline Sauvage, la donna francese che aveva ricevuto la grazia presidenziale dopo essere stata condannata per aver ucciso il marito violento

(Philippe Renaud France Out / EPA / Corbis out / archivio Ansa)
(Philippe Renaud France Out / EPA / Corbis out / archivio Ansa)

Il 23 luglio è morta a 72 anni Jacqueline Sauvage, la donna francese che nel 2015 fu condannata per aver ucciso il marito violento e a cui fu concessa la grazia presidenziale nel 2016. La notizia è stata annunciata soltanto mercoledì dalle tre figlie, che non hanno parlato delle circostanze della morte.

Sauvage fu condannata in appello a dieci anni di carcere il 3 dicembre 2015, per aver ucciso il marito con tre colpi di fucile nel 2012. Durante i suoi 47 anni di matrimonio, la donna aveva subìto violenze e abusi quotidiani, così come due delle tre figlie e il figlio maschio della coppia. Il figlio si era suicidato poco prima che Sauvage uccidesse il marito, ma lei lo scoprì solo quando era già in prigione.

La condanna provocò una grande mobilitazione per chiedere che le venisse concessa la grazia e che fossero modificate le leggi sulla legittima difesa, aggiungendo la categoria di “legittima difesa differita” per includere quei casi in cui il pericolo di morte è “costante”, in cui rientrano molti casi di violenza contro le donne. A gennaio del 2016 l’allora presidente francese François Hollande concesse la grazia a Sauvage, che fu poi rilasciata a dicembre dello stesso anno.

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