Come far durare più a lungo smartphone, tablet e computer

Bisogna fare attenzione a batteria, memoria e pulizia: ecco qualche dritta semplice

(Matt Cardy/Getty Images)
(Matt Cardy/Getty Images)

Ogni anno vengono prodotti nuovi modelli di smartphone, tablet e computer portatili e periodicamente arrivano aggiornamenti dei sistemi operativi che dopo un po’ si rivelano troppo avanzati per i nostri dispositivi. I continui aggiornamenti, insieme al desiderio di avere a disposizione le funzioni più nuove, ci hanno abituati a cambiare i nostri dispositivi elettronici personali piuttosto spesso, anche prima che ce ne sia effettivamente bisogno. C’è infatti una tendenza, assecondata o addirittura facilitata dalle aziende produttrici per esempio con le permute, a cambiarli non appena cominciano a funzionare più lentamente o quando la durata della batteria si accorcia.

Ma come le scarpe si possono risuolare e i maglioni si possono rattoppare, così anche i dispositivi elettronici si possono riparare. Inoltre, usandoli con qualche accortezza se ne può prolungare la vita. Abbiamo messo insieme una lista di consigli utili per riuscirci.

Controllare la batteria
Le batterie possono essere ricaricate un numero finito di volte: dopo un po’ smettono di essere efficienti ed è per quello che col tempo durano meno e devono essere ricaricate più spesso, anche se ci sembra di non aver cambiato le nostre abitudini nell’uso di smartphone, tablet e computer portatili. La durata delle batterie varia a seconda del modello, della capacità e del suo utilizzo. Ci sono dei modi per scoprire com’è messa quella dei propri dispositivi in modo da capire quando sarebbe meglio sostituirla con una nuova.

Chi ha un dispositivo con sistema operativo iOS, cioè un iPhone o un iPad, può verificare la salute della propria batteria andando nelle Impostazioni, poi su “Batteria” e su “Stato batteria”: si può scoprire di quanto si è ridotta la capacità massima nel tempo (è al 100 per cento al momento dell’acquisto, se il dispositivo è nuovo).

Nel caso in cui la batteria sia da sostituire, compare un messaggio che dà indicazioni su come fare. Non è indispensabile sostituirla non appena il dispositivo lo suggerisce, ci si può basare sulle proprie necessità: finché l’iPhone o l’iPad in questione mantiene un’autonomia che ritenete sufficiente, non serve sostituire la batteria. Poi si può valutare di cambiarla in un Apple Store. È consigliabile sostituirla quando la capacità massima scende sotto il 60 per cento di quella iniziale.

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Con i dispositivi con sistema operativo Android si può conoscere la capacità della batteria scaricando una app come AccuBattery, che dà peraltro molte informazioni aggiuntive, come la durata stimata della batteria a seconda delle modalità d’uso del dispositivo. Per quanto riguarda i computer portatili, chi ha un sistema operativo Windows può scaricare l’app BatteryInfoView, mentre per chi ha un Mac basta cliccare sull’icona a forma di mela in alto a sinistra, poi su “Informazioni su questo Mac”, “Resoconto di sistema” e infine “Energia”.

(AccuBattery)

Per far durare di più la batteria del proprio smartphone, un buon consiglio è usare la funzione di risparmio energetico ed evitare sia che la batteria si scarichi troppo, sia di caricarla sempre al massimo della sua capacità, per come funzionano queste batterie. I produttori di batterie agli ioni di litio di solito raccomandano di mantenersi il più possibile tra il 40 e l’80 per cento. I sistemi operativi più recenti degli smartphone adottano particolari accorgimenti per mantenere i livelli di carica in quell’intervallo, cosa che contribuisce a prolungare la vita della batteria.

Fare pulizia
Sporco e polvere che si accumulano negli interstizi dei dispositivi elettronici rischiano di farli surriscaldare, cosa che li danneggia e ne accorcia la vita. Per questo, oltre che per ragioni igieniche, bisogna pulirli periodicamente. Nel caso di smartphone e tablet, vanno puliti gli ingressi, cioè gli spazi attraverso i quali si collegano caricabatteria, auricolari e altri accessori e dove si possono infilare polvere e altra sporcizia. Per rimuoverla si può usare uno stuzzicadenti (facendo attenzione a non rovinare i contatti interni) o uno spray ad aria compressa come questo.

Per quanto riguarda i computer, bisognerebbe pulirne le ventole una volta all’anno: vi si accumula la polvere e anche questo rischia di causare surriscaldamenti. Per pulire le ventole è necessario aprire il guscio esterno del computer, poi si può usare un aspirapolvere molto piccolo o, anche in questo caso, uno spray ad aria compressa, che può essere utile anche per pulire la tastiera. Su siti come iFixit si trovano le istruzioni per aprire i computer più diffusi e utilizzati.

Se poi si vuole completare il lavoro pulendo anche lo schermo, serve un panno in microfibra. Alcuni produttori di dispositivi elettronici come Apple raccomandano di non usare detergenti che contengano alcol sugli schermi dei suoi prodotti, ma solo panni asciutti «privi di pelucchi». Tuttavia per igienizzarli si può usare una soluzione di alcol isopropilico al 70 per cento di concentrazione e acqua distillata (per evitare impurità): basta mischiarne in parti uguali, mettere il risultato in un contenitore spray e spruzzare la soluzione su un panno. L’importante è non spruzzare mai direttamente sugli schermi. E non usare per nessuna ragione i detergenti per pulire i vetri.

Jolie Kerr, collaboratrice del New York Times esperta di pulizie, suggerisce di non sentirsi obbligati a comprare gli spray pulisci-schermo in vendita nei negozi di elettronica, perché anche se funzionano costano probabilmente di più rispetto alla soluzione che ci si può fare da soli. Per possibili incrostazioni ostinate sulla tastiera, Kerr consiglia di usare una spugna di melamina come queste, anche se raccomanda di usarle solo in casi di estrema necessità e con grande attenzione, dato che sono abrasive.

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Fare pulizia digitale
Periodicamente sarebbe bene anche ripulire la memoria dei propri dispositivi da immagini, file e app che non servono veramente. Chi ha un iPhone può tenere sotto controllo la situazione nella sezione “Spazio iPhone”, a cui si accede da “Generali”, nelle Impostazioni: segnala quali sono le app che occupano più spazio e quando sono state usate per l’ultima volta, dà dei consigli su come ottimizzare la memoria e di scoprire in quale percentuale è occupata dalle fotografie, che solitamente sono ciò che occupa più spazio. Si può anche impostare il telefono per far eliminare automaticamente le app che non si usano per più di sei mesi. Nei dispositivi con sistema operativo Android per fare la stessa cosa bisogna scaricare un’app che si chiama Files.

Per imporsi di cancellare i file inutili si può programmare una ricorrenza annuale, impostando una sveglia. Purtroppo l’unico modo per eliminare le foto superflue – come gli screenshot fatti per ricordarsi qualcosa, se siete tra quelli che hanno l’abitudine di farne – dalla memoria di uno smartphone è andarle a rivedere, cosa che può prendere molto tempo.

Nel caso dei computer, una tecnica efficiente per eliminare file superflui è entrare nelle varie cartelle e visualizzare ciò che contengono in ordine dall’ultima apertura.

Le persone che fanno fatica a buttare via gli oggetti che hanno in casa e anche le foto salvate nel telefono, possono cercare di preservare la memoria dei propri dispositivi usando hard disk esterni da attaccare al computer o l’archiviazione in cloud (sia Apple che Google forniscono un servizio di archiviazione per pochi euro al mese): ma anche in questo caso vale la pena di selezionare un po’ ciò a cui si tiene, perché lo spazio infinito non esiste o quasi.

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Quando poi vi siete decisi a sostituire i vostri dispositivi con modelli più recenti, invece di buttarli via, se funzionano ancora, potete chiedere alle scuole del vostro quartiere se ne abbiano bisogno: la chiusura delle scuole legata all’epidemia da coronavirus ha dimostrato che un computer o un tablet che non servono più a qualcuno possono essere molto utili a qualcun altro.

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