Come si puliscono gli schermi dei computer

Se li avete pieni di impronte di polpastrelli non vi giudichiamo, ma con questa guida non avete scuse per lasciarli così

Per moltissime persone le ferie sono iniziate e così tanti computer e tablet sono stati abbandonati in attesa della ripresa del lavoro. Non è dato sapere in quale percentuale siano stati lasciati con lo schermo pulito da impronte di polpastrelli e polvere, ma sarebbe bello se al ritorno dalle vacanze fossero puliti. Per questo, per chi non l’ha fatto prima di lasciare l’ufficio, abbiamo messo insieme una piccola guida per pulire correttamente gli schermi, senza fare danni.

Cosa bisogna fare per pulire gli schermi
La sporcizia sugli schermi di computer e tablet è meno evidente di quella sulle lenti degli occhiali, ma sarebbe comunque bene evitarla: dato che li tocchiamo spesso e, nel caso dei dispositivi mobili, ce li portiamo in giro, sono pieni di batteri, come hanno rilevato vari studi. Qualche anno fa Dubert Guerrero, un esperto di malattie infettive americano e autore di un articolo sulla presenza di batteri sugli iPad, aveva spiegato al New York Times che un panno di microfibra umido è sufficiente per eliminare la maggior parte dei batteri più comuni.

Per una pulizia più approfondita ci vorrebbe una sostanza sterilizzante, come l’alcol, solo che alcuni produttori di dispositivi elettronici, come Apple, raccomandano di non usare detergenti che lo contengano sugli schermi dei suoi prodotti, ma solo panni asciutti «privi di pelucchi». Sempre parlando con il New York Times, un tecnico della sezione di riparazioni e assistenza della catena di negozi di elettronica Best Buy aveva spiegato che, lasciando perdere le raccomandazioni troppo rigide, si possono pulire gli schermi con una soluzione di alcol isopropilico al 70 per cento di concentrazione e acqua distillata (per evitare impurità): basta mischiarne in parti uguali, mettere il risultato in un contenitore spray e poi spruzzare la soluzione su un panno. L’importante è non spruzzare mai direttamente sugli schermi. E non usare detergenti per pulire i vetri.

Panni in microfibra per gli schermi
Gli schermi di computer, tablet e smartphone si possono pulire anche con le pezzuole per le lenti degli occhiali ma, soprattutto per i computer, si fa molto prima con panni in microfibra più grandi. Ne abbiamo provati di tre tipi tra quelli in vendita su Amazon: questi da 30 centimetri per 30 venduti in una confezione da 5, marchio Eco-Fused, questi altri da 30 per 40 venduti in una confezione da 2, marchio Edison King, e infine questi ancora più grandi, da 40 per 40 centimetri, venduti in una confezione da 3, marchio Charm&Magic.

Da sinistra le pezzuole di Edison King, Charm&Magic ed Eco-Fused

Fanno tutti il proprio lavoro bene, quindi non si può fare una vera classifica, ma dato che le dimensioni sono più o meno equivalenti si può fare una scelta sulla base del prezzo: le pezzuole che costano meno, prese singolarmente, sono le prime, quelle di Eco-Fused. Sono anche quelle vendute nella confezione più pratica: di plastica resistente e facilmente richiudibile, meno usa-e-getta, anche se un po’ ingombrante se ci si vuole portare dietro un’unica pezzuola. Sono anche molto ben recensite su Amazon: hanno una media di 4,7 stelle su 5, per più di 400 recensioni.

Come si lavano le pezzuole di microfibra
Il metodo migliore è lavarle a mano usando solo acqua, fredda o tiepida: se le usate solo per pulire le lenti degli occhiali non dovrebbero essere macchiate. Se non avete tempo di lavarle a mano, potete anche metterle in lavatrice, ma facendo un lavaggio a basse temperature, senza usare ammorbidente e usando poco detersivo, ed evitando di lavarle insieme a tessuti non sintetici: potrebbero perdere fibre che poi rischierebbero di restare attaccate alle pezzuole.

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Disclaimer: su alcuni dei siti linkati nella sezione Consumismi, il Post ha un’affiliazione e ottiene una piccola quota dei ricavi, senza variazioni dei prezzi – che potrebbero variare di giorno in giorno rispetto a quelli indicati, in base alle offerte. Ma potete anche cercarli su Google.