La ministra Azzolina ha criticato i sindacati della scuola

«Mi sarei aspettata da parte dei sindacati meno lettere di diffida e più collaborazione»

La ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina alla Camera il 15 luglio 2020 (ANSA/RICCARDO ANTIMIANI)
La ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina alla Camera il 15 luglio 2020 (ANSA/RICCARDO ANTIMIANI)

La ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, intervistata dal Foglio, ha criticato l’atteggiamento dei sindacati degli insegnanti durante l’emergenza coronavirus, in particolare durante il lockdown, relativamente alla didattica a distanza e alla mobilità degli insegnanti e del personale non docente. Al direttore del Foglio Claudio Cerasa, che le chiedeva se si possa dire che in questi mesi gli insegnanti italiani abbiano dimostrato di essere migliori dei loro sindacati, Azzolina ha risposto:

«Glielo dico con franchezza, mi sarei aspettata in questi mesi più collaborazione da parte dei sindacati. Ci siamo ritrovati di fronte a una sfida epocale. Ci siamo ritrovati di fronte alla possibilità di modernizzare la scuola. Ci siamo ritrovati di fronte alla possibilità di stimolare la creatività degli insegnanti. Mi sarei aspettata da parte dei sindacati meno lettere di diffida e più collaborazione, per guardare verso il futuro. Mi sarei aspettata passi in avanti per esempio nel tentativo di intercettare l’intero personale scolastico e non soltanto quella porzione rappresentata dalle sigle sindacali. Chi ha a cuore la scuola non deve frenare, ma deve impegnarsi a innovare. E innovare oggi significa anche non avere paura di pronunciare una parola spesso tabù: meritocrazia»

Lo scorso 14 aprile, nel pieno del lockdown, Giuseppe D’Aprile, segretario nazionale della Uil scuola, aveva annunciato una diffida nei confronti della ministra Azzolina per attività antisindacale, a proposito del contratto sulla mobilità del personale scolastico (qui il testo della lettera di diffida). Il segretario generale della Uil, Pino Turi, aveva spiegato che «l’emergenza sanitaria non può eliminare o attenuare gli elementi di democrazia e partecipazione che sono parte del nostro sistema democratico». Turi accusava la ministra di avere «un atteggiamento autoreferenziale che non riconosce il ruolo di rappresentanza e di negoziazione che i sindacati hanno. Un ruolo che non deriva dal ministro ma dalla Costituzione».

Si era parlato molto anche di una maestra di scuola materna di Prato che all’inizio di giugno aveva deciso di incontrare i suoi alunni in un parco, all’aperto, correttamente distanziati, e che per questo era stata criticata dal segretario del sindacato CISL Scuola di Prato.