Le notizie di lunedì sul coronavirus in Italia

Sono stati registrati 169 nuovi casi di contagio e 13 morti. I pazienti ricoverati in terapia intensiva scendono a 65

L'Aeroporto di Linate alla vigilia della riapertura. Milano, 12 luglio 2020 (ANSA/Matteo Corner)
L'Aeroporto di Linate alla vigilia della riapertura. Milano, 12 luglio 2020 (ANSA/Matteo Corner)

Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati comunicati dal ministero della Salute 169 nuovi casi di contagio da coronavirus, per un totale di 243.230. I morti totali registrati sono 34.967, 13 in più rispetto a ieri. Le persone attualmente ricoverate per la COVID-19 nei reparti di terapia intensiva sono 65 (ieri erano 68) e quelle in altri reparti sono 768 (ieri erano 776); le persone testate nelle ultime 24 ore sono state 14.006, per un totale di circa 3,5 milioni.

In Lombardia sono stati registrati 94 nuovi casi di contagio, per un totale di più di 95mila casi totali, e i dati lombardi continuano a essere di gran lunga i peggiori in Italia: le altre regioni con il maggior incremento del numero di casi confermati oggi sono Lazio (24), Emilia-Romagna (18) Veneto (6), Piemonte (6) e la provincia autonoma di Bolzano (7). Ci sono nove regioni senza nemmeno un nuovo caso: Valle d’Aosta,  Molise, Basilicata, Marche, Puglia, Friuli Venezia Giulia, Abruzzo, Umbria, Calabria e la provincia autonoma di Trento.

Questi, comunque, sono numeri da prendere con estrema cautela: in Italia, così come in moltissimi altri paesi del mondo, il numero dei casi positivi accertati comprende solo le persone che sono risultate positive al tampone, ma non le centinaia di migliaia di persone che hanno contratto il virus e non hanno mai fatto il test, e che quindi non sono mai rientrate nei conteggi ufficiali. Un discorso simile si deve fare per il numero dei morti, e anche il numero dei guariti e dimessi deve essere preso con le molle (qui c’è la spiegazione lunga sui numeri e sulle necessarie prudenze da avere nell’interpretarli).

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Le altre notizie di oggi
Domani, martedì 14 luglio, scadranno le misure di contenimento dell’epidemia da coronavirus previste dall’ultimo provvedimento del governo dell’11 giugno. Entro domani quindi, secondo quanto anticipato dai giornali, il governo approverà un nuovo Dpcm (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri) che prorogherà le regole finora in vigore. Il provvedimento dovrebbe confermare fino al 31 luglio quasi tutte le misure restrittive previste dall’ultimo Dpcm, come l’uso della mascherina nei luoghi chiusi, e in tutte le situazioni in cui non è possibile rispettare la distanza di un metro, e il rispetto dei protocolli di sicurezza all’interno delle attività commerciali e produttive.

Fino alla fine del mese di luglio saranno ancora vietati gli assembramenti, ci sarà l’obbligo della misurazione della temperatura all’ingresso dei centri commerciali e sarà punito penalmente chi violi la quarantena obbligatoria. Inoltre non potranno ancora riaprire le sale da ballo e le discoteche al chiuso, così come le fiere e i congressi, a meno di decisioni prese dalle singole regioni.

Nel nuovo decreto dovrebbe essere inserita anche la proroga del divieto d’ingresso per chi ha soggiornato negli ultimi 14 giorni in 13 paesi (Armenia, Bahrein, Bangladesh, Brasile, Bosnia ed Erzegovina, Cile, Kuwait, Macedonia del Nord, Moldova, Oman, Panama, Perù, Repubblica Dominicana) previsto dall’ordinanza firmata dal ministro della Salute, Roberto Speranza, lo scorso 10 luglio. Sarà lo stesso ministro speranza a illustrare il contenuto del nuovo Dpcm alla Camera entro il 14 luglio. In questo articolo abbiamo spiegato tutte le misure che dovrebbero essere inserite nel prossimo Dpcm.

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Circa 200 persone hanno bloccato una strada provinciale ad Amantea, un comune con 14mila abitanti della provincia di Cosenza, in Calabria, per protestare contro il trasferimento in un centro accoglienza locale di 13 migranti pakistani positivi al coronavirus. I 13 migranti, tutti asintomatici, facevano parte di un gruppo di 70 persone soccorse in mare sabato, al largo di Roccella Jonica, in provincia di Reggio Calabria.

I migranti, 48 adulti e 20 minorenni, sono stati sottoposti al test per il coronavirus all’ospedale di Reggio Calabria e 28 sono risultati positivi. Alcuni sono poi stati trasferiti a Bova, sempre in provincia di Reggio Calabria, mentre i minorenni sono ospitati in una struttura di Roccella Jonica.

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Il ministero dell’Interno metterà a disposizione un’altra nave, oltre alla Moby Zazà che è ancorata a Porto Empedocle (Agrigento), per gestire la quarantena dei migranti positivi al coronavirus. La seconda nave sarà collocata fra Calabria e Sicilia, anche in considerazione delle recenti tensioni sull’arrivo dei migranti dei giorni scorsi. Sccondo il Corriere della Sera per accogliere i migranti potrebbero essere utilizzate anche caserme, o altre strutture militari.