(Chip Somodevilla/Getty Images)

Il libro della nipote di Trump

Mary Trump è una psicologa e dentro "Too Much and Never Enough" racconta molti aneddoti familiari sgradevoli sul presidente, sostenendo che sia "sociopatico" e "narcisista"

Il 14 luglio uscirà negli Stati Uniti Too Much and Never Enough, “Troppo e mai abbastanza”, un libro scritto da Mary L. Trump, figlia di uno dei fratelli di Donald Trump. Nelle ultime settimane se ne è parlato perché un altro fratello di Trump aveva provato a bloccarne la pubblicazione, ma soprattutto perché alcuni media statunitensi ne hanno potuto leggere in anteprima le 240 pagine, anticipandone il contenuto. La casa editrice del libro è Simon & Schuster, la stessa di The Room Where It Happened, il libro scritto dall’ex consigliere per la sicurezza nazionale John Bolton.

Too Much and Never Enough ha come sottotitolo How My Family Created the World’s Most Dangerous Man (“come la mia famiglia ha creato l’uomo più pericoloso al mondo”). Mary L. Trump – che di lavoro fa la psicologa – scrive, tra le altre cose, che Donald Trump ha tratti da sociopatico e da narcisista. È il primo libro su Trump scritto da una persona a lui privatamente così vicina: non ci sono quindi informazioni di prima mano sul Trump presidente ma ce ne sono diverse su com’era Trump in famiglia, prima di diventarlo.

Mary L. Trump
L’autrice del libro ha 56 anni, vive a New York, e dopo aver studiato letteratura inglese si è specializzata in psicologia clinica, diventando anche insegnante e collaborando a un manuale medico sulla diagnosi della schizofrenia. Suo padre, Fred Trump Jr., era uno dei cinque figli di Fred Trump Sr., che morì nel 1999 dopo aver accumulato grandi ricchezze, soprattutto grazie alle sue attività nell’edilizia e nel settore immobiliare.

Fred Trump Jr. era nato nel 1938 – otto anni prima di Donald Trump – e morì nel 1981. Sua figlia scrive nel libro che non si interessò mai granché agli affari di famiglia, che ebbe diversi problemi con un padre descritto come freddo e autoritario, e che dopo essere diventato pilota d’aereo ebbe problemi di alcolismo. Morì per un attacco cardiaco probabilmente legato a quella dipendenza, quando sua figlia Mary aveva 16 anni.

Too Much and Never Enough
Nel libro in uscita tra pochi giorni, Mary Trump scrive che Donald Trump non fu mai particolarmente vicino e fraterno con Fred Jr., e scrive addirittura che nel giorno della morte di Fred Jr., Donald andò al cinema anziché in ospedale.

In riferimento a Fred Trump Sr., il padre del presidente, Mary Trump scrive che fu lui il principale responsabile dei problemi di suo padre (Fred Trump Jr.) e di gran parte dei problemi di Donald Trump, perché interferì con la sua «capacità di sviluppare esperienza dell’intero spettro delle emozioni umane». Una delle tesi di base di Too Much and Never Enough sembra essere quindi che – vedendo il padre Fred Sr. trattare male e addirittura disprezzare Fred Jr. – Donald Trump cercò in molti modi di diventare il più possibile simile a suo padre, un uomo cattivo e insensibile, e di conseguenza freddo e cinico nei confronti di tutti gli altri, fratello compreso.

Mary Trump scrive inoltre che quando negli anni Novanta Fred Sr. iniziò ad avere l’Alzheimer, Donald – che fino a quel momento gli era stato vicino – iniziò a trascurarlo e, addirittura, a prenderlo in giro.

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In uno degli aneddoti di cui più si sta parlando, Mary Trump scrive che Donald Trump pagò un altro studente per fare al posto suo il SAT, un test usato per valutare a quale università può ambire uno studente. Come spesso ricorda lui stesso, Trump studiò alla Wharton Business School della University of Pennsylvania: nelle sue parole, «la miglior scuola del mondo» e «un posto da super geni», a cui Trump sarebbe stato ammesso quindi sulla base di un test truccato.

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In un altro passaggio si racconta che Maryanne Trump Barry, sorella maggiore di Donald ed ex giudice federale, parlò di lui come di un «pagliaccio» e di una persona «senza principi». Sempre secondo Mary Trump, Maryanne Trump Barry si stupì anche di vedere che, in campagna elettorale, il fratello frequentasse delle chiese: disse che «ci andava solo se c’erano telecamere».

Vista la professione di Mary Trump e il tempo che fino a qualche anno fa potè comunque passare con Donald Trump, si sta dando inoltre molto peso alle sue considerazioni più psicologiche. Oltre a definire lo zio un “narcisista” e un “sociopatico”, l’autrice di Too Much and Never Enough precisa comunque che, secondo lei, Trump ha diverse e complicate patologie che per essere più chiaramente definite avrebbero bisogno di tanti e più precisi test.

In una delle frasi più citate del libro viene detto che l’ego di Donald Trump è «una barriera fragile e inadeguata tra lui e il mondo reale, che grazie ai soldi e al potere di suo padre non ha mai dovuto affrontare contando solo sulle proprie forze». Mary Trump parla dello zio come di un uomo che guarda e valuta gli altri «in termini monetari» e come di una persona che pratica «l’imbroglio come stile di vita».

In Too Much and Never Enough, Mary Trump racconta anche di essere stata la fonte anonima che fornì al New York Times i documenti che portarono alla pubblicazione, nell’ottobre 2018, di un lungo articolo (poi premiato con il Pulitzer) su diverse vicende fiscali e finanziarie di Donald Trump. Il libro racconta nel dettaglio – secondo Axios in pagine «che sembrano uscite dal film Il caso Spotlight» – come l’autrice entrò in contatto con alcuni giornalisti che si occuparono dell’articolo e anche come effettivamente si procurò i documenti necessari. Ma ci sono altri passaggi sgradevoli, per esempio uno in cui Mary Trump racconta di quando suo zio Donald la vide in costume da bagno e le disse «Mary, sei una tettona».

Ci sono recensioni?
Per ora non molte. I giornali si stanno concentrando soprattutto sugli approfondimenti delle vicende della famiglia Trump e su frasi, aneddoti e considerazioni presenti nel libro. In una breve considerazione sull’autrice, Axios ha scritto: «Il suo libro è cosparso di sensi di colpa e le sue motivazioni sembrano avere a che fare con l’alleviare quel sentimento».

Il processo
Ancor prima che qualcuno potesse leggerlo, Too Much and Never Enough aveva fatto parlare perché la famiglia Trump aveva cercato di impedirne l’uscita. Robert S. Trump – fratello minore di Donald – aveva chiesto a un tribunale di bloccarne l’uscita, sostenendo che parti del libro avrebbero violato un patto di riservatezza sottoscritto circa vent’anni fa, in seguito alle complicate vicende che portarono alla spartizione dei beni di Fred Trump Sr. dopo la sua morte. Mary Trump non nega di averlo firmato ma, per diverse ragioni, ne ha messo in dubbio l’odierna validità. Un tribunale ha comunque deciso che, anche in attesa di eventuali altre valutazioni sulla legittimità da parte di Mary Trump di divulgare certe dettagli, Simon & Schuster può pubblicare il libro. Dopo la grande copertura mediatica, la casa editrice ha tra l’altro deciso di anticipare l’uscita al 14 luglio, dopo che era stata inizialmente prevista per fine mese.

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