Cosa sappiamo dei focolai attivi in Italia

I principali sono quelli di Bologna e di Mondragone, ma ce ne sono vari altri di dimensioni più contenute nel vicentino, in Trentino, a Roma e in Toscana

Uno dei palazzi di Mondragone dove sono stati registrati i casi positivi al coronavirus (Alessandro Pone/LaPresse)
Uno dei palazzi di Mondragone dove sono stati registrati i casi positivi al coronavirus (Alessandro Pone/LaPresse)

In base ai dati diffusi il 3 luglio dal ministero della Salute sui nuovi casi di contagio da coronavirus delle ultime 24 ore, la Lombardia è ancora la regione in cui viene riscontrato il numero maggiore di positività, con 115 casi su un totale nazionale di 223.

Ci sono però nuovi focolai in diverse aree del paese, da Nord a Sud. Si tratta di casi che contano in generale al massimo poche decine di infetti, ma il fatto che continuino a comparire dimostra che il virus è ancora presente in Italia e che bastano poche piccole disattenzioni per far rialzare il numero dei contagi. I principali focolai sono quelli di Bologna e di Mondragone in Campania, ma ce ne sono vari altri di dimensioni più contenute non meno preoccupanti a Pojana Maggiore nel vicentino, a Predazzo in Trentino-Alto Adige e nel quartiere Casilino a Roma.

Bologna
I casi di positività accertati del focolaio collegato al magazzino BRT (ex Bartolini) di Bologna sono 117, dieci dei quali tra gli ospiti del Centro di Accoglienza Straordinaria (Cas) per richiedenti asilo di via Mattei, anch’essi ricollegabili ai primi casi confermati una settimana fa fra gli operatori dell’azienda di logistica. L’attività della BRT non si è comunque mai fermata e l’azienda prevede di tornare alla normalità già dalla prossima settimana. La BRT ha specificato che, per quanto riguarda l’attività del personale che entra a contatto con i clienti, la società ha stabilito che «la consegna dei pacchi» avvenga «a debita distanza, eliminando al contempo la richiesta di raccolta firma del destinatario, per favorire il corretto distanziamento sociale».

Su 117 casi confermati dall’Ausl sono solo due i ricoveri. Per quanto riguarda i contagiati, 78 sono dipendenti della Bartolini mentre 39 familiari e contatti di questi ultimi. Presso il Cas di via Mattei sono stati sottoposti a tampone tutti i 214 ospiti e operatori: i dieci risultati positivi sono asintomatici e sono stati messi in isolamento in alcuni alberghi individuati per la gestione dell’emergenza. Altre 27 persone risultate negative sono state messe in isolamento precauzionale perché entrate in stretto contatto con i positivi ai test.

Il 2 luglio il direttore del dipartimento di igiene pubblica dell’Ausl di Bologna Paolo Pandolfi, intervistato dall’agenzia Dire, ha tranquillizzato a proposito della situazione dell’Interporto di Bologna dove secondo i sindacati del Si Cobas ci sarebbero numerosi casi di contagio che non sono ancora stati resi noti. «Non è un’area che al momento ha dato casi» di coronavirus, ha detto Pandolfi. Ci sarebbero soltanto due lavoratori della società Sda positivi, «ma lavorano in altre sedi dell’azienda in provincia di Bologna, non all’Interporto».

Vicenza
Il presidente del Veneto Luca Zaia durante la conferenza stampa quotidiana sulla situazione del contagio nella regione ha confermato la presenza di un nuovo focolaio nella provincia di Vicenza. «Si sta provvedendo a fare la contabilità dei positivi, per fortuna pochi – ha detto Zaia – e ad un massiccio piano di isolamento fiduciario di tutte le persone venute a contatto con i positivi». L’epicentro del focolaio sarebbe un’azienda, la Laserjet srl, nel comune di Pojana Maggiore, dove sarebbero stati individuati cinque casi di positività. Altre 52 persone si trovano in isolamento in attesa di effettuare i tamponi. Secondo Il Giornale di Vicenza però il numero dei casi è destinato a crescere.

I cinque contagiati sono un dirigente e quattro impiegati che sarebbero risultati positivi dopo che uno di loro, al ritorno da un viaggio all’estero, avrebbero manifestato i sintomi del contagio, con febbre e tosse. L’uomo era tornato il 25 giugno in Veneto senza manifestare alcun sintomo, motivo per cui aveva continuato a svolgere la sua vita sociale normalmente.

In seguito alla comparsa dei primi sintomi, il 28 giugno, era stato sottoposto al tampone e trasferito all’ospedale San Bortolo di Vicenza. Secondo quanto riferito da Zaia, l’uomo avrebbe inizialmente rifiutato il ricovero e sarebbe stato ricoverato solamente il primo luglio in rianimazione. La ricostruzione dei suoi contatti negli ultimi giorni ha portato alla scoperta di altri 4 casi positivi e all’isolamento domiciliare di circa 50 di persone – tra cui il consigliere regionale Joe Formaggio.

Il sindaco della cittadina Paola Fortuna ha spiegato che «la situazione è sotto controllo e costantemente monitorata dall’Ulss 8 Berica» e che «il monitoraggio coinvolge non solo Pojana Maggiore, dove risiede solo uno dei cinque risultati positivi al Covid, che comunque è asintomatico ed è a casa, ma anche altri Comuni di fuori provincia viste le disparate provenienze dei dipendenti».

Mondragone
I casi totali collegabili al focolaio di Mondragone (in provincia di Caserta, in Campania) sono saliti a 75. Da quando sono stati accertati i primi contagi sono stati effettuati dall’Asl di Caserta circa 750 test sui residenti dei condomini ex Cirio, da cui è partito il contagio, e più di tremila in altre zone del comune e in comuni limitrofi. Nel dettaglio 66 positivi sono residenti nel comune di Mondragone, 4 in quello di Falciano del Massico, 3 a Sessa Aurunca, uno a Carinola e Recale. Fra le persone risultate positive ci sarebbero anche due bambini di 8 e 10 anni, che risulterebbero asintomatici. Il numero dei guariti da quando è stato individuato il focolaio è salito a 9 e non ci sono stati decessi.

Per quanto riguarda i test effettuati fuori dall’area dei condomini ex Cirio, sono stati confermati 27 casi positivi fra i dipendenti di un’azienda agricola con sede a Falciano del Massico. Il sindaco di Falciano con un’ordinanza ha sospeso l’attività dell’azienda. Analogo provvedimento è stato preso dal sindaco di Mondragone che ha ordinato la sospensione dell’attività di un’azienda dopo che un dipendente era risultato positivo. Il presidente della Campania Vincenzo De Luca intanto ha prorogato la “zona rossa” per l’area dei condomini ex Cirio di Mondragone fino al 7 luglio. La revoca delle misure di distanziamento avverrà solo dopo che i test saranno ripetuti alla fine della quarantena di due settimane.

Trentino
Un altro focolaio è stato accertato in Trentino e in particolare nel comune di Predazzo. Le persone attualmente positive sono 8 e tutte avrebbero contratto il virus da un cittadino kosovaro rientrato dal paese d’origine a metà giugno e che non avrebbe rispettato la prescrizione dell’autoisolamento, organizzando invece a Predazzo una festa per la comunità kosovara del posto. Sono attualmente in corso le verifiche per individuare le persone che potrebbero essere entrate in contatto con gli 8 contagiati.

Il cittadino kosovaro, ha spiegato Antonio Ferro dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari locale, era tornato in Trentino il 17 giugno e il 21 aveva organizzato la festa con 24 invitati. Il 24 dello stesso mese era andato al pronto soccorso lamentando sintomi riconducibili al coronavirus. «Abbiamo subito avviato l’inchiesta epidemiologica – ha aggiunto Ferro – e siamo andati a tamponare tutte le 24 persone e questa mattina ne abbiamo trovati altri 5 di positivi anche non di contatti stretti». In base al bollettino del ministero della Salute del 3 luglio in provincia di Trento il totale dei casi di contagio dall’inizio dell’epidemia è di 4.871 e 405 morti.

Roma
Un altro piccolo focolaio si è sviluppato a Roma il 26 giugno a seguito di una cena di classe nel quartiere Casilino, alla periferia est della Capitale. In quella data 30 ragazzi si sono ritrovati per una pizza nel ristorante del centro sportivo “Club Le Palme” e una settimana dopo una ragazza di 14 anni che aveva partecipato alla cena e il fratello di 5 anni si sono presentati all’ospedale Bambin Gesù di Roma con i sintomi del coronavirus.

Sottoposti al tampone sono risultati entrambi positivi. Si trovano ora in isolamento domiciliare, così come il padre, anch’esso contagiato. I partecipanti alla festa sono stati sottoposti ai test, che verranno ripetuti visto che sono passati solo pochi giorni dal primo contagio accertato e quindi il periodo di incubazione potrebbe essere ancora in corso. L’assessorato alla Sanità di Roma ha disposto la chiusura del ristorante e anche della palestra che ospita il centro estivo frequentato dal bambino di 5 anni.

Impruneta (Firenze)
Dei 9 nuovi casi registrati nelle ultime 24 ore in Toscana 7 sono stati registrati nel comune di Impruneta, in provincia di Firenze. I positivi sono emersi a seguito della campagna di tracciamento dei contatti promossa dalla Asl locale dopo che mercoledì primo luglio erano stati isolati 2 casi. Dei 9 positivi del piccolo focolaio di Impruneta 6 sono asintomatici mentre 3 manifestano sintomi. Non si conoscono maggiori informazioni sull’origine dei contagi. In Toscana dall’inizio dell’epidemia i casi totali sono stati 10.267 a fronte di 347.127 tamponi effettuati.