Il Comitato tecnico scientifico si è detto contrario alla ripartenza degli sport di contatto

A causa del «rischio di ripresa della trasmissione del virus»: ora si attende una decisione del ministero della Salute

Un'immagine di una partita di calcio a 5, a Torino, il 17 dicembre 2019 (ANSA/TINO ROMANO)
Un'immagine di una partita di calcio a 5, a Torino, il 17 dicembre 2019 (ANSA/TINO ROMANO)

Per oggi, 25 giugno, il governo aveva previsto la ripartenza degli sport di contatto, ma il Comitato tecnico scientifico (CTS) della Protezione civile istituito per l’emergenza coronavirus si è detto contrario alla ripresa. Per oggi è atteso il parere del ministero della Salute. Nel parere del CTS, diffuso mercoledì sera dalle agenzie di stampa, si legge: «In considerazione dell’attuale situazione epidemiologica nazionale con il persistente rischio di ripresa della trasmissione virale in cluster determinati da aggregazioni certe come negli sport da contatto», devono essere rispettate «le prescrizioni relative al distanziamento fisico e alla protezione individuale».

La decisione del Comitato tecnico scientifico è stata contestata però dal ministro dello dello Sport, Vincenzo Spadafora, che ha confermato il suo parere favorevole alle riaperture. Per Spadafora, si legge in un suo post su Facebook, «riprendere le attività dei centri sportivi, con le garanzie assicurate dal documento delle Regioni su sanificazione e mantenimento dei dati per i giorni necessari, aumenterebbe (…) la sicurezza per tutti». Spadafora ha detto di non essere d’accordo con la decisione del Cts e che attenderà ora il parere del ministro della Salute Roberto Speranza.

Il Comitato tecnico scientifico ha motivato la sua decisione anche ricordando che nel caso della serie A di calcio si è derogato alle regole solo perché in presenza «di un interlocutore formale – la società sportiva – che ha assunto piena responsabilità per quanto concerne l’esecuzione e il controllo di uno stringente protocollo di diagnosi e monitoraggio continui».

In assenza «di simili protocolli a favore di singoli individui che si dedicano a tali attività a livello amatoriale o di società sportive dilettantistiche» quindi il CTS «non ritiene al momento di poter assumere decisioni al riguardo che siano difformi rispetto alle raccomandazioni sul distanziamento fisico».

Nell’ultimo Dpcm pubblicato nella Gazzetta Ufficiale l’11 giugno il governo aveva deciso di posticipare la ripresa degli sport dilettantistici e amatoriali di contatto dal 15 al 25 giugno, rispetto a quanto previsto da una bozza iniziale. La ripresa era stata però subordinata alle valutazioni delle regioni, del ministero dello Sport e di quello della Salute sulla «compatibilità dello svolgimento delle attività con l’andamento della situazione epidemiologica».

In attesa della decisione del ministero dello Sport, alcune regioni hanno deciso di agire autonomamente e approvare lo svolgimento degli sport di contatto: lo aveva fatto alcune settimane fa l’Abruzzo, con un’ordinanza regionale che aveva autorizzato la ripresa delle attività come il calcetto, vietando però la “marcatura a uomo”, le “scivolate” o obbligando a toccare il pallone esclusivamente con i guanti; e lo ha fatto oggi anche la Puglia con un’ordinanza che indica anche alcune linee guida da seguire per svolgere le attività in sicurezza.