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  • Venerdì 19 giugno 2020

Due storie di scuola e coronavirus

Nella terza puntata del podcast di Konrad raccontiamo come hanno fatto a riaprire in Danimarca e cos'è successo agli studenti Erasmus nel picco della pandemia

(OLAFUR STEINAR GESTSSON/Ritzau Scanpix/AFP via Getty Images)
(OLAFUR STEINAR GESTSSON/Ritzau Scanpix/AFP via Getty Images)

La scuola è stata uno dei settori più colpiti della pandemia da coronavirus, in Italia più che altrove: le scuole italiane sono fra le poche in Europa a non avere riaperto nelle ultime settimane dell’anno scolastico, quando migliaia di genitori che hanno dovuto ricominciare a lavorare si sono sentiti lasciati a se stessi. Nella nuova puntata del podcast di Konrad, la sezione del Post che si occupa di cose europee, raccontiamo come hanno fatto a riaprire le scuole in Danimarca, dove gli alunni delle scuole primarie e di quelle dell’infanzia, cioè quelli fino a 11 anni, sono tornati in classe il 15 aprile.

Nella seconda parte della puntata parliamo delle migliaia di studenti italiani del progetto Erasmus che si sono trovati all’estero nel picco della pandemia, che hanno dovuto scegliere se rimanere a migliaia di chilometri da casa o affrontare un viaggio di ritorno pieno di difficoltà: ce lo siamo fatti raccontare da Daniela, Andrea, Davide e Alessandra.

Trovate la puntata anche su iTunes o Spotify. Qui, invece, potete recuperare le prime due puntate e quelle della prima stagione, uscite fra il 2018 e il 2019. La redazione di Konrad cura anche una newsletter che esce ogni due settimane: ci si iscrive qui.

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La seconda stagione del podcast di Konrad è stata cofinanziata dall’Unione europea nel quadro del programma di sovvenzioni del Parlamento europeo nell’ambito della comunicazione. Il Parlamento europeo non ha partecipato alla sua preparazione e non è in alcun modo responsabile delle informazioni o dei punti di vista espressi nel quadro del progetto, né si considera da essi vincolato. Gli autori, le persone intervistate, gli editori o i distributori del programma ne sono gli unici responsabili, conformemente al diritto applicabile. Inoltre il Parlamento europeo non può essere ritenuto responsabile di eventuali danni diretti o indiretti derivanti dalla realizzazione del progetto.