Raffaele Cantone è il nuovo procuratore di Perugia

Raffaele Cantone, durante un'audizione sul decreto Sblocca cantieri alla Commissione Ambiente della Camera, Roma, 11 giugno 2019 (ANSA/MASSIMO PERCOSSI)
Raffaele Cantone, durante un'audizione sul decreto Sblocca cantieri alla Commissione Ambiente della Camera, Roma, 11 giugno 2019 (ANSA/MASSIMO PERCOSSI)

Raffaele Cantone, ex presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione (Anac), è stato nominato nuovo procuratore di Perugia dal Consiglio Superiore della Magistratura e sarà quindi lui a guidare l’inchiesta sul pubblico ministero di Roma Luca Palamara: la procura di Perugia è quella infatti che per competenza si occupa delle inchieste sui magistrati di Roma.

A favore di Cantone hanno votato i membri appartenenti alla magistratura (i togati) di Area, l’associazione dei magistrati progressisti, e tutti quelli non magistrati (i laici), per un totale di dodici. Ha ottenuto invece otto voti il procuratore aggiunto di Salerno, Luca Masini, che ha potuto contare sul sostegno dei togati di Autonomia e Indipendenza e di Magistratura Indipendente. Gli astenuti sono stati quattro: i tre magistrati di Unicost (Unità per la Costituzione), l’ex corrente di Luca Palamara, e il primo presidente della Corte di Cassazione, Giovanni Mammone.

Durante il dibattito sulla scelta del nuovo procuratore di Perugia, il relatore della proposta su Cantone, il presidente della Commissione per gli incarichi direttivi Mario Suriano, facendo riferimento proprio all’inchiesta perugina sul pm Palamara e alle chat e alle intercettazioni in cui il magistrato parlava anche con Luca Lotti delle nomine ai vertici delle procure, ha detto: «Non si può dubitare dell’indipendenza di Cantone. Dalle chat vediamo che Cantone non doveva andare a Perugia secondo persone vicine al presidente del Consiglio che lo nominò all’Anac».

Di parere opposto l’indipendente Nino Di Matteo secondo cui «Cantone ha ricoperto un incarico prestigioso di natura politica» (la nomina del presidente dell’Anac spetta al Consiglio dei ministri) e non è opportuno che «vada a dirigere proprio quella procura competente sui magistrati in servizio a Roma e su ipotesi di reato che possono riguardare a vario titolo politici o ambienti di potere romano inevitabilmente vicini e connessi a quella stessa compagine politica che fu decisiva nella nomina di Cantone».