
L’OIM, Organizzazione Internazionale per le migrazioni, ha detto che 98 migranti diretti in Europa attraverso il Mediterraneo centrale sono stati soccorsi il 25 maggio da una nave commerciale battente bandiera portoghese. I migranti sono stati poi affidati a una nave della cosiddetta Guardia Costiera libica e riportati in Libia, il paese da cui avevano cercato di scappare. Operazioni del genere sono molto rare perché secondo diversi esperti equivalgono a un respingimento di massa, vietato dal diritto internazionale.
???? Update: 98 migrants who were returned to Libya by a commercial ship have now disembarked.
IOM teams were onsite to provide needed assistance.
— IOM Libya (@IOM_Libya) May 27, 2020
Alarm Phone, il servizio telefonico che segnala la presenza dei migranti in difficoltà nel Mediterraneo, aveva localizzato nella mattina del 25 maggio l’imbarcazione, in difficoltà con i 98 migranti a bordo (inizialmente si pensava fossero 91) 60 chilometri a nord di Al Khoms sulla costa libica. Alarm Phone aveva tentato di segnalare la posizione dei naufraghi, ma senza successo.
????Questa mattina una barca in pericolo con ~91 persone in fuga dalla #Libia ha chiamato #AlarmPhone! Sono disperati e hanno bisogno di soccorso immediato! Sono a 60MN da #AlKhoms. Abbiamo informato autorità libiche e europee, ma non rispondo al telefono. Non lasciateli annegare! pic.twitter.com/rC8aqZjXyk
— Alarm Phone (@alarm_phone) May 25, 2020
Anche Alarm Phone conferma che dopo essere stati soccorsi da una nave commerciale i migranti sono stati portati a Misurata dalla Guardia Costiera libica, contro la loro volontà. «Siamo sollevati che siano stati mandati i soccorsi – ha scritto Alarm Phone su Twitter – ma contestiamo il fatto che vengano riportati in Libia, un paese in guerra, contro la loro volontà. Verranno riportati nei campi di tortura. Questo è stato un respingimento per delega. Le persone avrebbero dovuto essere portate in salvo in Europa».
Secondo diversi esperti il fatto che la nave portoghese abbia affidato i migranti alla Guardia Costiera libica equivarrebbe a un respingimento, una pratica vietata da diverse norme sui diritti umani fra cui la Convenzione di Ginevra del 1951 sui rifugiati.
La motovedetta "Fezzan" - ex unità della Guardia di finanza, classe Corrubia - con a bordo equipaggio della Guardia Costiera libica in una foto diffusa il 21 ottobre 2018 (ANSA/ UFFICIO STAMPA)