Il Cirque du Soleil è appeso a un filo

Il coronavirus è arrivato in un momento già non particolarmente felice per il famoso circo canadese, e ora si parla anche di fallimento

(Scott Barbour/Getty Images)
(Scott Barbour/Getty Images)

Qualche mese fa, nell’arco di poche settimane, il Cirque du Soleil – il più famoso circo al mondo – ha dovuto sospendere 44 spettacoli in decine di città, lasciando senza lavoro il 95 per cento dei suoi dipendenti, poco meno di 5mila persone. Ma già prima della pandemia da coronavirus, il Cirque du Soleil non se la passava particolarmente bene. Ora le cose sono ovviamente molto peggiorate: ci si chiede addirittura se il Cirque du Soleil potrà sopravvivere, e se ci sarà ancora quando si potrà tornare a fare spettacoli dal vivo in giro per il mondo.

Il Cirque du Soleil fu fondato nel 1984 dalle parti di Montreal, in Canada. Come ha spiegato il New York Times, è sempre stato un circo senza animali e in cui venivano presentate «acrobazie, danze, costumi sfarzosi, musica dal vivo, nuove tecnologie, grandi scenografia e trovate narrative» che, messe insieme, «crearono una nuova idea di quello che un circo poteva essere». Negli anni successivi il circo era cresciuto, arrivando in centinaia di città e in decine di paesi. Sempre il New York Times ha ricordato che, prima del coronavirus, solo a Las Vegas c’erano sette spettacoli del Cirque du Soleil.

Da un po’ di tempo, invece, è tutto fermo, dai grandissimi magazzini in cui si producono i costumi e gli oggetti di scena fino ai pagamenti degli artisti. Il Cirque du Soleil ha sospeso, e poi cancellato, i suoi primi spettacoli cinesi a gennaio; e dall’inizio di marzo ha fatto lo stesso con gli spettacoli nel resto del mondo, dovendo tra le altre cose gestire il rimpatrio di quasi duemila dipendenti che erano a lavorare in giro per il mondo e, inoltre, il rientro in Canada di attrezzature di ogni tipo. «Il nostro mondo è cambiato in una notte», ha detto Daniel Lamarre, amministratore delegato del circo.

Il Cirque du Soleil, che nel 2015 aveva cambiato proprietà quando il fondatore Guy Laliberté aveva ceduto le sue quote a un fondo di investimento, ha ricevuto di recente dai suoi principali azionisti una ricapitalizzazione di 50 milioni di dollari, soldi necessari per resistere qualche altro giorno. Ma Lamarre ha detto al New York Times che l’azienda sta comunque prendendo in considerazione ogni ipotesi, compreso il fallimento. Se è vero che nel 2019 l’azienda aveva avuto più di un miliardo di dollari di entrate, infatti, è vero anche che ora ha una somma quasi altrettanto grande di debiti.

Il New York Times ha scritto che il Cirque du Soleil ha già avviato contatti per dei possibili nuovi spettacoli in paesi come la Cina e la Corea del Sud, che almeno per ora sembrano aver superato la fase più intensa delle restrizioni. Ma non c’è ancora niente di concreto, perché gli spettacoli dal vivo – per di più con tante persone da tutto il mondo a esibirsi tutte insieme sul palco – sono tra le ultime cose che potranno tornare. Intanto, il Cirque du Soleil sta provando a mantenere qualche tipo di presenza online, senza che però si veda all’orizzonte un nuovo modello economicamente efficace.

Lamarre ha detto di ritenere che «nel prossimo anno le cose possano tornare alla normalità». Non è detto però che se le cose nel mondo torneranno più o meno come erano qualche mese fa, il Cirque du Soleil potrà tornare ad avere successo. Da ormai qualche anno, infatti, il Cirque du Soleil era stato criticato in quanto meno originale e più kitsch rispetto al passato: e spesso raccoglieva soldi grazie alle riedizioni dei suoi vecchi spettacoli più apprezzati e ne perdeva molti con i nuovi progetti (lo spettacolo “R.U.N.” per esempio, costato circa 60 milioni di dollari e chiuso dopo solo cinque mesi).

Oltre ai problemi dell’azienda, ci sono quelli dei suoi molti dipendenti. Come ha fatto notare Mitch Garber, presidente del Cirque du Soleil, «su LinkedIn non è che ci siano molte offerte di lavoro per contorsionisti». Se non si possono organizzare spettacoli di gruppo, si possono fare però attività ed esibizioni singole, e un gruppo di artisti del Cirque du Soleil l’ha mostrato bene in un video collettivo di qualche giorno fa.