In Francia è stato arrestato Félicien Kabuga, uno degli ultimi responsabili del genocidio del Ruanda ancora latitanti

Resti mai reclamati di persone uccise nel genocidio del Ruanda all'interno del Museo del Genocidio di Kigali (Andrew Renneisen/Getty Images)
Resti mai reclamati di persone uccise nel genocidio del Ruanda all'interno del Museo del Genocidio di Kigali (Andrew Renneisen/Getty Images)

All’alba di sabato la polizia francese ha arrestato Félicien Kabuga, uno degli ultimi responsabili del genocidio del Ruanda ancora in libertà, vicino a Parigi. Era ricercato da 23 anni dalla giustizia internazionale ed era uno dei latitanti più ricercati del mondo.

Kabuga ha 84 anni e risiedeva da tempo ad Asnières-sur-Seine, a nord-ovest di Parigi, sotto falsa identità, con la complicità dei suoi figli. È considerato il “finanziatore del genocidio”: negli anni Novanta era uno degli uomini più ricchi del Ruanda e con le sue risorse contribuì a rendere possibile il genocidio dei Tutsi nel 1994. Fu uno dei fondatori della Radio-Television Libre des Mille Collines (RTLMC), la rete radiotelevisiva che incitò i ruandesi di etnia Hutu a uccidere i Tutsi e gli Hutu che li proteggevano, e delle milizie Interahamwe, il principale braccio armato del genocidio. Negli anni Kabuga ha vissuto in Germania, Belgio, Repubblica Democratica del Congo, Kenya e Svizzera.

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Nel genocidio del Ruanda morirono circa 800mila persone, per la maggior parte di etnia Tutsi, in circa 100 giorni.

Ora Kabuga sarà portato all’Aia, nei Paesi Bassi, dove sarà processato. Fu accusato di vari crimini contro l’umanità, tra cui il genocidio, dal Tribunale penale internazionale per il Ruanda delle Nazioni Unite nel 1997; nel 2015 il Tribunale è stato formalmente chiuso, ma i suoi compiti sono stati presi in carico dal Meccanismo residuale per i Tribunali penali internazionali (MTPI), un organo creato appositamente per succedere al Tribunale per il Ruanda e al Tribunale penale internazionale per l’ex-Jugoslavia.