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  • Mercoledì 13 maggio 2020

La Russia voleva avvelenare tre politici della Repubblica Ceca?

Lo sostengono alcuni media cechi, che accusano un diplomatico russo arrivato due mesi fa a Praga

Praga (EPA/MARTIN DIVISEK)
Praga (EPA/MARTIN DIVISEK)

L’ambasciata russa a Praga, in Repubblica Ceca, ha chiesto la scorta della polizia per uno dei suoi diplomatici, che aveva ricevuto alcune minacce dopo essere stato accusato dai media locali di essere coinvolto in un piano per avvelenare tre politici cechi, tra cui il sindaco della capitale, Zdenek Hrib. Il diplomatico, identificato come Andrei Konchakov, è accusato di essere in realtà un agente dell’intelligence russa e di essere arrivato in Repubblica Ceca due mesi fa con una valigia contenente della ricina, una sostanza che risulta letale anche in piccolissime quantità. La Russia, oltre a chiedere protezione per Konchakov, ha respinto tutte le accuse.

Della storia del presunto piano per avvelenare tre politici cechi si parla dalla fine di aprile, cioè da quando il settimanale investigativo ceco Respekt aveva pubblicato un’inchiesta che sosteneva che un agente russo fosse arrivato a Praga con l’obiettivo di avvelenare alcuni politici cechi che avevano in qualche maniera fatto arrabbiare la Russia. La Russia è stata più volte accusata di avvelenare e uccidere persone che considera nemiche, in patria ma anche all’estero.

Il 10 maggio il programma televisivo ceco 168 Ore aveva aggiunto che l’agente russo era Andrei Konchakov, il quale una volta atterrato a Praga era stato portato all’ambasciata russa, «da tempo considerata un centro nevralgico delle attività di spionaggio della Russia», ha scritto il sito Radio Free Europe/Radio Liberty. Secondo 168 Ore, l’uomo che avrebbe portato Konchakov all’ambasciata sarebbe stato identificato dall’intelligence ceca come un agente segreto russo, Alexander A.

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Konchakov è capo del Centro russo per la scienza e la cultura a Praga. Ha negato di essere coinvolto in piani di questo tipo e ha detto al sito ceco Seznam Zpravy che nella valigia che aveva con sé c’erano del disinfettante e dei dolci. I bagagli dei diplomatici abitualmente non sono controllati dalle autorità nazionali.

Su di lui non si hanno molte informazioni: dalle ricostruzioni fatte finora da diversi media, tra cui il russo The Insider, Konchakov sarebbe nato a Mosca nel 1986 e si sarebbe laureato all’Istituto di fisica e ingegneria della capitale russa. Negli ultimi giorni diversi giornalisti cechi hanno twittato foto prese dal suo account Facebook che tra le altre cose lo mostrano vicino ai membri dei “Lupi della notte”, gruppo di motociclisti russi amici del presidente russo Vladimir Putin e già al centro di diverse vicende controverse nei paesi dell’Europa orientale.

Secondo i media cechi, gli obiettivi della presunta operazione russa dovevano essere il sindaco di Praga, Hrib, e i sindaci di due distretti amministrativi della capitale, Ondrej Kolar e Pavel Novotny. I tre avrebbero fatto arrabbiare la Russia per motivi diversi.

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Hrib aveva appoggiato l’idea di rinominare la piazza di fronte all’ambasciata russa a Praga dedicandola a Boris Nemtsov, politico russo di opposizione ucciso nel 2015 vicino al Cremlino, a Mosca. Kolar aveva ordinato la rimozione della statua di Ivan Konev, generale sovietico della Seconda guerra mondiale – mossa che era stata considerata dal governo russo come una violazione del trattato di amicizia tra i due paesi firmato nel 1993. Novotny aveva invece ordinato la costruzione di un monumento per celebrare l’Esercito russo di liberazione, una unità di prigionieri di guerra sovietici che durante la Seconda guerra mondiale combatté a fianco della Germania nazista, ma che assunse poi un ruolo importante nella liberazione di Praga.

Tutti e tre i politici si trovano ora sotto protezione. Per il momento non si hanno altre informazioni sulla vicenda, che è oggetto delle indagini della polizia ceca.