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  • Martedì 5 maggio 2020

La Nuova Zelanda non riaprirà i confini «ancora per molto tempo»

Lo ha detto la prima ministra Jacinda Ardern, che però sta trattando per riattivare i collegamenti con l'Australia

(Hagen Hopkins/Getty Images)
(Hagen Hopkins/Getty Images)

Martedì per il secondo giorno consecutivo dall’inizio delle misure di isolamento per il coronavirus, la Nuova Zelanda non ha registrato nessun nuovo caso di contagio. In tutto i casi confermati nel paese sono stati 1.487, mentre i morti totali soltanto 20.

Il governo della prima ministra Jacinda Ardern aveva introdotto pesanti limitazioni già dal 25 marzo, quando i casi erano ancora pochissimi. Questa strategia aveva ricevuto complimenti in tutto il mondo per la sua efficacia e lungimiranza.

Ora che la diffusione del virus sembra avere molto rallentato, la Nuova Zelanda sta pensando a come far ripartire il turismo, in particolare per quanto riguarda i collegamenti con l’Australia, dove i casi di contagio rilevati sono stati quasi 7.000 e le morti 96, con numeri in forte diminuzione negli ultimi giorni. Sia Australia che Nuova Zelanda hanno chiuso i propri confini agli arrivi dall’estero ma i governi dei due paesi stanno pensando di eliminare qualsiasi limitazione di viaggio, evitando che chi si sposti dall’uno all’altro debba mettersi in quarantena.

Dopo averne discusso in videoconferenza con il governo australiano, Ardern ha detto però che al momento la possibilità che i confini vengano riaperti anche ad altri paesi e che riparta il turismo è molto lontana: «Non apriremo i confini al resto del mondo ancora per molto tempo», ha detto Ardern in conferenza stampa. L’industria del turismo contribuisce per il 6 per cento al PIL della Nuova Zelanda, e la maggior parte dei visitatori proviene da Australia, Cina, Stati Uniti e Regno Unito.

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