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  • Mercoledì 25 marzo 2020

La protesta dei benzinai

Hanno minacciato di chiudere i distributori da stasera, la commissione di garanzia ha chiesto ai sindacati di rinunciare

(ANSA/ANGELO CARCONI)
(ANSA/ANGELO CARCONI)

I benzinai hanno minacciato di chiudere gli impianti di rifornimento su autostrade, raccordi e tangenziali dalla sera di mercoledì 25 marzo, e nei giorni successivi anche lungo la viabilità ordinaria. I benzinai stanno protestando – hanno fatto sapere Faib Confesercenti, Fegica Cisl, Figisc/Anisa Confcommercio, i sindacati di riferimento della categoria che rappresentano 100 mila persone in tutta Italia – per una riduzione delle loro attività pari a circa l’85 per cento: non sono dunque in grado, dicono, di assicurare la sostenibilità economica del servizio e il livello di sicurezza sanitaria.

In una nota, i sindacati hanno detto che «c’è una categoria di persone (…) che, senza alcuna menzione, ha finora assicurato, senza alcun sostegno né di natura economica, né con attrezzatura sanitaria adeguata, il pubblico servizio essenziale di distribuzione di energia e carburanti per il trasporto di beni e persone». In un comunicato separato, Fegica Cisl, ha chiesto: «Come potranno pagare le forniture (o gli affitti) o le “gabelle” allo Stato, considerato che le vendite – già basse nel nostro Paese – non arrivano al 25% degli erogati usuali (ed è un dato in continuo peggioramento). Come potranno pagare stipendi e contributi ai dipendenti, nelle condizioni attuali nelle quali il “giro” del denaro che li tiene in piedi si è fermato. Come potranno far fronte alle richieste delle banche che hanno loro concesso “fidi” e che, oggi, registrano un azzeramento dei movimenti».

Il drastico calo del fatturato – che in questo momento in Italia coinvolge ovviamente non solo le stazioni di servizio – non è l’unico motivo di sofferenza per le stazioni di servizio, che nelle ultime settimane sono state colpite tra l’altro dal calo generalizzato e internazionale del prezzo del petrolio. La Commissione di garanzia sugli scioperi nei servizi essenziali ha chiesto alle organizzazioni sindacali dei benzinai di revocare immediatamente l’astensione dal lavoro, invitando tutti i sindacati in generale a non organizzare scioperi fino al 30 marzo 2020 a causa dell’emergenza. Il presidente dell’Autorità, Giuseppe Santoro Passarelli, ha detto al Sole 24 Ore che «se si interrompe la distribuzione del carburante, tutti i veicoli, anche quelli che portano la distribuzione alimentare, si fermano, e quindi si può creare un blocco molto fastidioso per gli interessi dei cittadini, che vengono così compromessi».

Passarelli ha poi criticato il modo con cui è stata dichiarata la sospensione, senza cioè rispettare il preavviso minimo di dieci giorni: «Anche a loro si applica la legge sullo sciopero, anche se chiamano lo sciopero serrata. Ma si applica anche a loro e devono rispettare i termini previsti dalla legge».