Domani Disney+ arriva in Italia

È il servizio di streaming di Disney, con contenuti di National Geographic, Pixar, Marvel e Star Wars: fino a stasera ci si può abbonare con uno sconto

Dalla mattina di domani, martedì 24 marzo, Disney+, la piattaforma di streaming di Disney, sarà disponibile in Italia (oltre che in diversi altri paesi europei). Disney+, che negli Stati Uniti e in altri paesi è già disponibile da novembre, avrà al suo interno oltre 500 film e più di 350 serie, per un totale di circa 7mila episodi. In particolare, ci saranno i contenuti di quelli che Disney definisce i suoi 5 “mondi”, cioè Disney, Pixar, Marvel, Star Wars e National Geographic.

Per chi fosse interessato, oggi è l’ultimo giorno in cui l’abbonamento annuale a Disney+ costerà 59,99 euro; da mezzanotte in poi il prezzo sarà 69,99 euro. È l’opzione più conveniente, ma per chi fosse spaventato dalla parola “annuale” ci sono anche altre possibilità.

I contenuti
Come succede per ogni altra piattaforma di streaming, i contenuti di Disney+ muteranno con il passare del tempo e cambieranno da paese a paese. Già da domani, comunque, si sa che ci saranno:

Qualche informazione in più
Disney+ si potrà scaricare sulla maggior parte dei principali dispositivi mobili (di certo tutti i più recenti) oltre che su console per videogiochi e smart TV. Disney spiega inoltre che «sarà possibile accedere a 4 stream simultanei in alta qualità e senza interruzioni pubblicitarie per download multipli. Gli utenti potranno fruire inoltre di suggerimenti personalizzati e avranno la possibilità di impostare fino a sette diversi profili». Per chi fosse interessato, Disney spiega anche che sulla sua piattaforma si potranno «impostare profili per bambini con interfaccia a navigazione facilitata e accesso a contenuti adatti alla loro età».

L’abbonamento in promozione a 59,99 euro all’anno non prevede prova gratuita. La sezione del sito di Disney+ con risposte e domande sul servizio spiega però che «il prezzo ordinario dal momento del lancio è confermato a 6,99 € al mese, oppure 69,99 € per un abbonamento annuale» e aggiunge: «Disney+ attualmente offre una prova gratuita di 7 giorni degli abbonamenti base mensili e annuali. Non vi è alcuna prova gratuita inclusa nei prezzi in promozione speciale offerti prima del lancio del 24 marzo».

Prossimamente
Oltre che su tutto il suo importante archivio di contenuti, Disney punta a acquisire e mantenere abbonati a Disney+ offrendo loro in esclusiva nuovi film e nuove serie legate a quelli che, al momento, sono i suoi “mondi” con più prospettive di espansione, cioè qualsiasi storia in qualche modo legata a Star Wars o alla Marvel:

Nei prossimi mesi Disney+ vedrà anche il debutto di nuove serie targate Marvel, la prima sarà The Falcon and the Winter Soldier, con Anthony Mackie e Sebastian Stan. Successivamente Elizabeth Olsen e Paul Bettany torneranno nei panni di Scarlet Witch e Vision in WandaVision e Tom Hiddleston riprenderà il ruolo del cattivo più amato di sempre in Loki. In arrivo anche Ms. MarvelMoon Knight e She-Hulk.

I tempi di molte di queste uscite, la cui produzione è stata rimandata o sospesa a causa del coronavirus, potrebbero però cambiare.

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Un po’ di contesto, a questo punto
Disney annunciò l’intenzione di lanciare un suo servizio di streaming già nel 2018, per provare a sfruttare il suo catalogo e le tante storie di cui possiede i diritti tramite abbonamenti diretti. Per Disney, il servizio Disney+ rappresenta un importante salto da quello che è noto come il mercato B2B (business-to-business, quello che avviene quando Disney vende o “noleggia” i suoi contenuti ai cinema, alle tv o a un servizio come Netflix) a quello che è invece noto come B2C (business-to-consumer, quello in cui un’azienda come Disney vende i suoi prodotti direttamente ai consumatori, cioè gli abbonati a Disney+). In prospettiva, Disney+ potrebbe permettere a Disney di controllare più direttamente i suoi contenuti e i ricavi generati dagli abbonamenti; ma si tratta anche di una mossa rischiosa, perché per mettere alcuni suoi contenuti su Disney+ (rendendoli esclusivi), Disney deve rinunciare a venderli ad altri, guadagnandoci quindi dei soldi.

Il lato positivo, per Disney, è che non esiste al mondo una società con una proprietà intellettuale di storie di successo anche solo vagamente paragonabile a quella di Disney. Il lato negativo è che il settore dello streaming è ormai affollato da diverse grandi aziende (Netflix, ma anche Apple, Amazon e altre), che difficilmente ci sarà spazio per tutti e che non è detto che Disney possa essere capace, senza grande esperienza, di buttarsi in un settore in cui invece c’è chi, come Netflix, ha dimostrato di sapersela cavare piuttosto bene.

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In più, il lancio di Disney+ in Italia e in altri paesi avviene durante l’epidemia da coronavirus che sta costringendo molte persone a casa. In molti casi, tante persone hanno ora più tempo libero di quanto non ne avessero pochi mesi fa, essendo quindi possibilmente più interessate a un servizio come quello di Disney+. Ma bisognerà anche capire, nel medio-lungo termine, se le conseguenze di questa epidemia permetteranno a Disney (e a tutti i suoi concorrenti) di produrre nuove serie a un ritmo soddisfacente e se, in caso di un’eventuale crisi economica, un numero di abbonati non sceglierà di rinunciare al servizio, per risparmiare soldi.

 

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