Oggi sono arrivati in Lombardia 52 medici e infermieri cubani specializzati nel trattamento di malattie infettive

Parte del personale sanitario cubano diretto in Lombardia per aiutare con l'assistenza ai malati di COVID-19, all'Avana, il 21 marzo 2020 (La Presse/AP Photo/Ismael Francisco)
Parte del personale sanitario cubano diretto in Lombardia per aiutare con l'assistenza ai malati di COVID-19, all'Avana, il 21 marzo 2020 (La Presse/AP Photo/Ismael Francisco)

Dopo essere atterrati all’aeroporto di Malpensa con un volo Alitalia appositamente organizzato, sono arrivati oggi a Crema, in Lombardia, 37 medici e 15 infermieri cubani specializzati nel trattamento di malattie infettive per aiutare il personale sanitario che si sta occupando dei malati di COVID-19.

La preparazione dei medici di Cuba è uno dei principali vanti del paese e per questo il governo cubano ha più volte offerto all’estero l’aiuto del proprio personale sanitario. L’abilità dei medici cubani è talmente riconosciuta che dal 2006 al 2017 gli Stati Uniti portarono avanti un programma per concedere permessi di soggiorno permanenti a quelli che intendevano lavorare nel paese.

Dal 2013 al 2018 migliaia di medici cubani avevano lavorato in Brasile tramite un programma dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) grazie al quale la mortalità infantile nel paese era diminuita ed era stata garantita l’assistenza sanitaria a molte comunità indigene che prima non ne disponevano. I medici cubani erano intervenuti poi in altre situazioni di emergenze sanitarie, per esempio nei paesi dell’Africa occidentale colpiti dall’epidemia di ebola nel 2014.

A Cuba, secondo i dati dell’OMS, ci sono 16 casi confermati di infezione da coronavirus; una sola persona con il virus è morta: un italiano di 62 anni.