Ci saranno meno iPhone a causa del nuovo coronavirus

Con un insolito annuncio, la società ha spiegato che ne sta producendo meno e che registrerà ricavi più bassi del previsto

 (AP Photo/Mark Schiefelbein)
(AP Photo/Mark Schiefelbein)

Apple ha diffuso un insolito aggiornamento sui suoi futuri ricavi, nel quale avvisa investitori e azionisti su una modifica delle previsioni dei suoi risultati finanziari nel trimestre in corso, a causa degli effetti del nuovo coronavirus (SARS-CoV-2). È raro che l’azienda – tra le più ricche al mondo – pubblichi aggiornamenti sulle proprie prestazioni finanziarie prima dei dati trimestrali, nei quali fornisce informazioni sui ricavi e l’andamento delle vendite dei propri prodotti.

La crisi sanitaria in Cina ha determinato un rallentamento nella produzione degli iPhone, il prodotto più redditizio per Apple, che ora prevede ritardi nelle consegne e una scarsità per qualche tempo dei suoi smartphone nei negozi fisici e online.

Da inizio anno, il nuovo coronavirus ha comportato la messa in quarantena di intere città in Cina, con decine di milioni di persone costrette a rimanere nelle proprie case. L’effetto dell’isolamento si è riflesso sulla capacità produttiva di numerosi distretti industriali, dove vengono realizzati prodotti di ogni tipo utilizzati anche in Occidente.

Per diverse settimane, le fabbriche cinesi che producono gli iPhone sono rimaste ferme, o hanno lavorato a un ritmo molto più basso rispetto al solito. Le cose sono migliorate nelle ultime settimane, ma nel suo aggiornamento Apple spiega che la ripresa sta avvenendo «più lentamente di quanto avessimo previsto». Questo significa che l’azienda può contare su una produzione più bassa, che comporterà «carenze nella fornitura di iPhone» e una conseguente riduzione nei ricavi globali.

Non è chiaro se i problemi legati al nuovo coronavirus complicheranno anche l’annuncio di nuovi prodotti da parte di Apple. A fine gennaio, Bloomberg aveva segnalato che l’azienda stava lavorando a un nuovo iPhone meno costoso rispetto ai modelli attuali, che sarebbe stato annunciato nel mese di marzo.

Come avviene sempre in questi casi, la notizia non era stata né smentita né confermata da Apple, ma considerate le fonti utilizzate da Bloomberg sembrava essere certa. Le difficoltà in Cina potrebbero ora comportare un ritardo nell’annuncio del nuovo telefono, così come gli annunci di altri prodotti particolarmente attesi, come i nuovi iPad Pro.

I minori ricavi previsti da Apple non sono comunque legati solamente ai rallentamenti nella catena produttiva, ma anche alle minori vendite in Cina. Per precauzione, in seguito alla diffusione delle notizie sul nuovo coronavirus, l’azienda ha tenuto chiusi per settimane alcuni dei suoi negozi principali nelle città cinesi, così come hanno fatto tutti i più importanti centri commerciali e rivenditori autorizzati dei suoi prodotti. La Cina è un’importante fonte di ricavo per Apple, e per questo le minori vendite si rifletteranno sui prossimi dati finanziari della società.

Nelle ultime settimane Apple ha comunque provato a contenere il problema, programmando la riapertura di alcuni negozi e potenziando la produzione degli iPhone e di altri prodotti altrove, come l’India. Il suo amministratore delegato, Tim Cook, ha comunque spiegato in una lettera al personale che la priorità è assicurarsi che tutti i dipendenti possano lavorare in sicurezza e che le loro preoccupazioni per la salute siano prioritarie rispetto alle necessità produttive.

Lettere di questo tipo vengono spesso scritte sapendo che saranno poi diffuse per vie non ufficiali anche al di fuori dell’azienda (in questo caso è stata pubblicata da Bloomberg sul suo sito).

Si stima che oltre 72mila persone abbiano contratto il nuovo coronavirus da inizio anno, e che almeno 1.800 di queste siano morte. Secondo gli analisti, la crisi sanitaria avrà diverse ripercussioni nel settore produttivo e nelle prossime settimane diverse altre aziende faranno come Apple, diffondendo aggiornamenti per rivedere le loro previsioni sulle vendite e i ricavi.

Società come Nike, Starbucks e IKEA, che negli ultimi anni avevano investito molto in Cina, hanno dovuto tenere chiusi molti dei loro negozi, con ripercussioni inevitabili sui loro ricavi. Tutte le più importanti compagnie aeree occidentali hanno inoltre sospeso i loro voli da e verso la Cina, con conseguenze per i loro bilanci che diventeranno tangibili nel corso dei prossimi mesi.