È stato diffuso il contenuto di un documento ufficiale cinese che classifica oltre 300 uiguri dello Xinjiang

Uomini uiguri pregano nella provincia dello Xinjiang. (Kevin Frayer/Getty Images)
Uomini uiguri pregano nella provincia dello Xinjiang. (Kevin Frayer/Getty Images)

Diversi media internazionali, tra cui il Wall Street Journal e CNN, hanno pubblicato il contenuto di un documento ufficiale prodotto dalle autorità cinesi che classifica e descrive oltre 300 uiguri della regione nord-occidentale dello Xinjiang, facendo riferimento alla frequenza con cui vanno alle funzioni religiose, alla possibilità che escano dal paese e alle loro frequentazioni private. Il documento racconta un pezzo di una storia nota da anni eppure tenuta relativamente segreta dalla censura cinese, quella delle persecuzioni contro la minoranza musulmana uigura, per la quale il governo ha costruito appositi campi di lavoro che vengon definiti di “rieducazione” o di “vocazione professionale”.

Tra le altre cose, i documenti contengono anche indicazioni sul futuro degli uiguri reclusi nei campi, suggerendo se liberarli o se lasciarli altro tempo in detenzione. In uno dei tanti esempi presi dal documento riportati dai media che l’hanno letto viene descritto un uomo di 37 anni: «Cinque membri della famiglia hanno fatto richiesta di passaporto; potrebbe lasciare il paese; serba rancore per la paralisi del suo fratello maggiore e vuole vendicarsi sulla società; forte atmosfera religiosa in famiglia; consigliato ulteriore addestramento”. Adrian Zenz, un ricercatore che si occupa da tempo di Xinjiang, ha detto di aver trovato riscontri sui nomi dei detenuti in altri database a sua disposizione. Il documento è stato fornito ai media da Asiye Abdulaheb, una donna uigura che lavorava per l’amministrazione locale dello Xinjiang e che ora vive nei Paesi Bassi.