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  • Giovedì 6 febbraio 2020

Le novità di oggi sul nuovo coronavirus

I casi di contagio nel mondo sono più di 28mila e ce ne potrebbe essere uno anche tra gli italiani rientrati dalla Cina e messi in quarantena nella cittadella militare della Cecchignola

Un passeggero della crociera Diamond Princess nel porto di Yokohama, in quarantena, il 6 febbraio 2020 (AP Photo/Eugene Hoshiko)
Un passeggero della crociera Diamond Princess nel porto di Yokohama, in quarantena, il 6 febbraio 2020 (AP Photo/Eugene Hoshiko)

Il numero di persone morte a causa del nuovo coronavirus (2019-nCoV) è salito a 566. Giovedì mattina le autorità cinesi hanno detto che nell’ultimo giorno ne sono morte 73; è il terzo giorno di seguito in cui il numero dei morti giornalieri aumenta. Finora tutte le persone morte si trovavano in Cina, fatta eccezione per una a Hong Kong e una nelle Filippine. Per quanto riguarda i casi di contagio totali, ne sono stati registrati più di 28mila in tutto il mondo. La notizia principale della giornata è che uno degli italiani rientrati dalla Cina e messi in quarantena nella cittadella militare della Cecchignola, quartiere alla periferia sud di Roma potrebbe essere positivo al virus: è stato trasferito e messo in isolamento all’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani di Roma, dove verrà sottoposti a ulteriori accertamenti.

Finora in Italia ci sono solo due persone infettate: due cittadini cinesi, marito e moglie, provenienti da Wuhan, la città da cui si è diffuso il virus. Sono ricoverate in isolamento, e da martedì in terapia intensiva, all’Istituto Spallanzani. Martedì l’Istituto aveva comunicato che le loro condizioni si erano aggravate a causa di «una insufficienza respiratoria», simile a quelle verificatesi in altri casi, e che era quindi stato fornito loro un «supporto respiratorio». L’ultimo bollettino medico dice che la prognosi è tuttora riservata e che entrambi i pazienti ricevono dal 4 febbraio una terapia antivirale sperimentale, i cui farmaci sono «indicati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come i più promettenti sulla base dei dati disponibili».

Delle 41 persone finora testate per il nuovo coronavirus all’Istituto Spallanzani, 32 sono risultate negative e per questo dimesse. Delle sette persone tuttora ricoverate, oltre ai coniugi cinesi in terapia intensiva, tre sono in cura per problemi medici diversi dall’infezione da coronavirus (che non hanno contratto); delle altre quattro si aspettano ancora i risultati dei test. Le 20 persone senza sintomi che erano entrate in contatto con i coniugi cinesi e per questo erano state ricoverate a scopo precauzionale sono tuttora in buone condizioni di salute.

Le persone infette al di fuori della Cina sono 216, in 24 paesi diversi, oltre che a Hong Kong, Macao e Taiwan. Il paese con il maggior numero dei contagi è il Giappone (45), seguito da Thailandia (25) e Singapore (28). Negli Stati Uniti sono stati registrati 12 casi mentre in Europa ci sono state infezioni in Germania (12), Francia (6), Italia, Regno Unito (2), Belgio, Svezia, Spagna e Finlandia (1): qui c’è un elenco aggiornato con tutti i casi di contagio paese per paese.

Leggi anche: Le terapie sperimentali contro il nuovo coronavirus

Attualmente ci sono due grandi navi da crociera con migliaia di passeggeri a bordo bloccate a Hong Kong e in Giappone, dopo che alcune persone che vi avevano viaggiato in precedenza sono risultate positive al nuovo coronavirus. La nave World Dream è ferma nel porto di Hong Kong con circa 1.800 passeggeri a bordo. Nelle scorse settimane sulla nave avevano viaggiato circa 4mila passeggeri, che sono sbarcati in Cina e a Hong Kong il 24 gennaio. Tre di questi successivamente sono risultati infetti. Nel viaggio successivo 30 membri dell’equipaggio si sono sentiti male, riportando sintomi simili a quelli dell’influenza: per questo motivo sono stati ricoverati in un ospedale di Hong Kong in isolamento. Lunedì la nave era attraccata nel porto di Keelung, a Taiwan, dove sono sbarcati alcuni passeggeri, ma martedì le è stato negato l’attracco nel porto di Kaohsiung, sempre a Taiwan (che ha vietato l’attracco a tutte le crociere internazionali), e ha quindi fatto rotta verso Hong Kong.

L’altra nave da crociera, la Diamond Princess, si trova ferma nel porto di Yokohama, in Giappone, con 3.711 persone a bordo, dato che un precedente passeggero, un 80enne di Hong Kong poi rientrato in patria, è risultato infetto dal virus. Complessivamente finora 20 persone sono risultate positive al nuovo coronavirus, e sono state trasportate in ospedale. Tutti gli altri passeggeri, invece, rimarranno sulla nave in quarantena ancora per 12 giorni. A bordo ci sono 35 cittadini italiani; 25 di loro sono membri dell’equipaggio. Tra gli infettati invece non ci sono italiani.

Tra le persone contagiate in Cina c’è anche un bambino nato il 2 febbraio, a Wuhan: non si sa se lo abbia contratto quando era ancora nell’utero materno (nel caso si tratterebbe di una nuova forma di trasmissione del virus) o poco dopo il parto, per via aerea. Finora sono stati pochissimi i bambini infettati dal nuovo coronavirus; secondo un articolo pubblicato sul Journal of the American Medical Association l’età mediana dei contagiati è compresa tra 49 e 56 anni. Anche durante l’epidemia di SARS tra il 2002 e il 2003 e quella di MERS nel 2015 i bambini contagiati erano stati pochi: non si sa come mai.

I morti sono in gran parte uomini, e più dell’80 per cento aveva più di 60 anni e problemi di salute preesistenti. La maggior parte delle morti sono avvenute nella provincia di Hubei, dove si trova Wuhan. Gli ospedali della città stanno avendo alcune difficoltà a trovare un numero sufficiente di letti per ricoverare migliaia di nuovi pazienti infetti: 8.182 persone sono state ricoverate in 28 ospedali che hanno 8.254 letti in tutto. L’intera città di Wuhan ha 11 milioni di abitanti.