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  • Sabato 1 febbraio 2020

Le novità sul coronavirus

Il numero delle persone morte in Cina è salito a 259 e l'Italia ha dichiarato lo stato di emergenza sanitaria per sei mesi

(The Yomiuri Shimbun via AP Images)
(The Yomiuri Shimbun via AP Images)

In Cina le persone morte per il nuovo coronavirus (2019-nCoV) sono 259, secondo i nuovi dati diffusi sabato dalle autorità cinesi. Nella provincia di Hubei ci sono stati 45 nuovi morti per la malattia, di cui 33 a Wuhan, la città da cui è partita la diffusione del coronavirus, e altri 1.347 nuovi casi di contagio. In Cina le persone contagiate sono più di 11mila: 11.791 casi nell’entroterra, 12 a Hong Kong e 5 a Macao; in tutto il mondo sono più di 11.900. Qui trovate l’elenco delle persone contagiate in tutto il mondo suddivise per Paese.

La provincia di Hubei resta in quarantena: i voli sono sospesi, i mezzi pubblici fermi e le strade chiuse anche se, scrive Reuters, un piccolo numero di viaggiatori continua a riuscire a spostarsi. Altre città della Cina stanno prendendo misure per limitare il contagio: Tianjin, una città nel Nord con circa 15 milioni di abitanti, ha chiuso a tempo indeterminato le scuole e gli uffici. In mattinata si è saputo inoltre che Apple ha deciso di chiudere tutti i suoi negozi in Cina fino al 9 febbraio.

Per quanto riguarda la diffusione fuori dalla Cina, sabato due cittadini inglesi, che fanno parte della stessa famiglia, sono risultati positivi al coronavirus; sono ricoverati e in isolamento a Newcastle. L’India ha riportato il suo primo caso: si tratta di uno studente del Kerala che aveva studiato nell’università di Wuhan; anche la Russia ha riportato i suoi due primi casi, sono due turisti cinesi. L’Australia ha registrato 10 nuovi casi.

In Italia i casi confermati di coronavirus sono due: si tratta di due turisti cinesi, marito e moglie, provenienti da Wuhan. Avrebbero 67 e 66 anni e attualmente sono ricoverati in isolamento all’Istituto Nazionale Malattie Infettive Spallanzani di Roma.

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Venerdì sera il consiglio dei ministri ha dichiarato lo stato di emergenza sanitaria per sei mesi, la sospensione di tutti i voli da e per la Cina e lo stanziamento di 5 milioni di euro. Il ministro della Salute Roberto Speranza ha detto in un’intervista a Repubblica che anche se il coronavirus al momento in Italia non è un problema, lo si affronta «come fosse la peste o il colera». I fondi sono affidati alla Protezione Civile il cui capo, Angelo Borrelli, è stato nominato commissario straordinario per gestire l’emergenza. Nuove regole prevedono i controlli da effettuare negli aeroporti, l’eventuale potenziamento delle forze dell’ordine, l’allerta per le Asl e la possibilità di requisire strutture ricettive dove ospitare persone in quarantena.

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Speranza ha anche ricordato che si tratta di misure precauzionali: «stiamo parlando di numeri piccoli per l’Europa: 6 casi in Francia, 7 in Germania, 2 in Inghilterra, 1 in Finlandia, 2 in Italia». Intanto lunedì 70 italiani presenti a Wuhan torneranno in Italia con un aereo militare che atterrerà a Pratica di Mare, vicino a Roma. Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha detto che gli italiani rimpatriati «saranno sottoposti a un regime sanitario qui in Italia in un luogo dedicato» e ha aggiunto che verrà creata un’unità speciale per fornire aiuto ai circa 500 italiani che si trovano in Cina, ma non a Wuhan, e che hanno chiesto informazioni per rientrare.

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Altri paesi stanno organizzando il rientro dei loro cittadini da Wuhan o dalla provincia di Hubei. L’Indonesia ha detto che i suoi 250 cittadini torneranno da Hubei domenica 2 febbraio, il Regno Unito ha fatto rientrare oggi 83 britannici da Wuhan che ora resteranno due settimane in quarantena. Sono stati rimpatriati anche 300 sudcoreani; 7 mostravano sintomi della malattia e sono stati portati in ospedale, gli altri resteranno in isolamento.

Gli Stati Uniti e l’Australia hanno vietato l’entrata nel Paese a tutti gli stranieri provenienti dalla Cina, tranne i cittadini e i residenti; i cittadini che tornano dalla Cina saranno sottoposti a due settimane di quarantena. L’amministrazione Trump ha dichiarato l’epidemia emergenza sanitaria pubblica e le più importanti compagnie aeree statunitensi e australiane hanno sospeso tutti i voli fino a data da destinarsi.