Aldo Rolfi e la scritta antisemita sulla sua porta (EPA/RAFFAELE SASSO)

La scritta antisemita a Mondovì

È stata fatta tra giovedì e venerdì sulla porta di casa del figlio di una donna sopravvissuta all'Olocausto

A Mondovì, in provincia di Cuneo, qualcuno ha scritto una frase antisemita sulla porta di casa di Aldo Rolfi, figlio di una donna sopravvissuta ai campi di sterminio, Lidia Beccaria Rolfi.

Lidia Beccaria Rolfi fu staffetta partigiana e venne deportata al campo di concentramento di Ravensbruck per la sua attività politica, sopravvisse e morì nel 1996 a 71 anni. A Mondovì c’è una via dedicata a lei. Non era ebrea, però. «Mia madre non portava la stella di Davide», spiega il figlio. Era «una maestrina di montagna finita suo malgrado nell’orrore di un campo di concentramento».

Giovedì 23 gennaio Aldo Rolfi aveva pubblicato un articolo dedicato a sua madre su un giornale locale, la “Provincia Granda”, nel quale aveva scritto, tra le altre cose: «L’emergenza odio è colossale, palpabile in tutti i campi. La mente torna a notti buie e vergnognose della nostra Storia recente».
La mattina successiva ha trovato sulla porta di casa sua una stella di David e la scritta «Juden hier» (qui abitano degli ebrei), che richiama quelle che venivano fatte sulle porte degli ebrei per segnalare la loro presenza ai nazisti, durante i rastrellamenti che precedevano le deportazioni.

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La ministra della Scuola Lucia Azzolina si è definita profondamente turbata e ha commentato: «Con questo episodio a mio avviso si è superato il limite. Mi aspetto che la condanna sia unanime perché il vero pericolo è l’indifferenza. Bisogna schierarsi sempre senza esitazione. La scuola italiana è da sempre scudo contro le manifestazioni di odio e discriminazione. E continuerà ad esserlo».

Il segretario del PD Nicola Zingaretti ha scritto su Facebook: «’Juden hier’, qui abita un ebreo. È accaduto a Mondovì, in provincia di Cuneo. Sulla porta di casa della famiglia di una staffetta partigiana e testimone dell’Olocausto, ieri qualcuno ha lasciato una scritta antisemita. Come quelle usate dai nazisti durante i rastrellamenti per deportare gli ebrei nei campi di concentramento. Ecco dove porta la cultura dell’odio. Cosa altro deve accadere per capire che dobbiamo mobilitarci tutti contro questa follia che ci porta indietro?»

Il sindaco di Mondovì ha fatto sapere che «Ci stiamo organizzando per rispondere con un’apertura straordinaria della sinagoga di Mondovì […] Ricordo, infine, che tra pochi giorni e con ancor più viva partecipazione Mondovì poserà due nuove pietre alla memoria di due concittadini deportati».

Aldo Rolfi ha sporto denuncia contro ignoti. Al momento Carabinieri, Polizia e Procura indagano per il solo reato di imbrattamento. Ieri sera le associazioni di Mondovì e di Cuneo hanno organizzato una fiaccolata fino a via Lidia Rolfi.

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