È morto il filosofo conservatore britannico Roger Scruton

Il filosofo Roger Scruton a Praga, in Repubblica Ceca, il 14 settembre 2015 (Michal Krumphanzl/CTK via AP Images)
Il filosofo Roger Scruton a Praga, in Repubblica Ceca, il 14 settembre 2015 (Michal Krumphanzl/CTK via AP Images)

Domenica è morto il filosofo britannico Roger Scruton, più volte consigliere dei governi conservatori britannici ed editorialista del Times. Aveva 75 anni e sapeva di essere malato di cancro da sei mesi. Nel Regno Unito era molto noto per le sue posizioni su argomenti come la caccia alla volpe (era appassionato e favorevole) e sugli immigrati, tra le altre cose. Prima della caduta del Muro di Berlino aveva aiutato i dissidenti nei paesi dell’ex blocco sovietico e per questo era molto stimato in Repubblica Ceca e Ungheria.

Più volte era stato al centro di polemiche: nel 1999, in un capitolo del saggio An Intelligent Person’s Guide to Pop Culture, aveva falsamente accusato il gruppo elettro-pop dei Pet Shop Boys di fare musica «frutto dell’ingegneria del suono e costruita in modo da non poter essere poi riprodotta». I Pet Shop Boys gli avevano fatto causa e avevano vinto. In un’altra occasione, nel 2002, Scruton aveva fatto parlare di sé per aver scritto vari articoli in difesa del fumo senza dichiarare che era pagato da JTI, una delle più grandi aziende produttrici di sigarette.